
Autore: Giacomo Mazzarella
| Pensione
Pensioni: uscita con 41 di contributi e flessibilità 62 anni
La Cgil continuava puntare sulla riforma delle pensioni e la ricetta viene riproposta da Ghiselli.
Con il coronavirus ancora presente in Italia, la materia pensioni ha subito un inevitabile calo di interesse da parte dell’opinione pubblica. A riportare in auge l’argomento, ci pensa il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli che sul sito «pensioni per tutti» è tornato a parlare di riforma delle pensioni, argomento che sicuramente tornerà di attualità nella futura legge di Bilancio.
La Cgil, in base alle parole di Ghiselli, torna a spingere forte sulla riforma delle pensioni che da tempo è un autentico cavallo di battaglia del sindacato.
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Il punto di vista della Cgil sulle pensioni
Se ne stava discutendo a inizio anno, dopo una serie di incontri tra governo e sindacati ed altri già calendarizzati, poi la riforma delle pensioni lasciò spazio alla grande emergenza epidemiologica e sanitaria del Coronavirus.
Adesso l’emergenza sanitaria si è amplificata anche con una vasta emergenza economica, che per qualcuno potrebbe essere il muro invalicabile per qualsiasi ipotesi di riforma del sistema. Anzi, c’è chi comincia a temere una nuova riforma lacrime e sangue per le pensioni, da sempre salvadanaio utilizzato in tempi di crisi (basta ricordare che la Fornero nacque a seguito della crisi 2011, che rispetto alla attuale, sembra poco e niente).
In questo scenario, la posizione della Cgil resta quella solita, così come la sua ricetta di intervento. Infatti sul sito «pensione per tutti», il segretario confederale Roberto Ghiselli, torna a spingere su flessibilità in uscita a 62 anni e con 41 di contributi.
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Le parole di Ghiselli sulla riforma pensioni
«Continueremo a sollecitare il governo a riaprire il tavolo sulla previdenza», questa la prima cosa che Ghiselli dice.
«La nostra idea è chiara perché dobbiamo continuare a lavorare per una riforma complessiva del sistema, che parta dal 2022. Una riforma basata su flessibilità in uscita da 62 anni o con 41 anni di contributi, la valorizzazione del lavoro di cura e delle donne, riconoscimento dei lavori più faticosi e gravosi, la previdenza per i giovani e la pensione contributiva di garanzia per chi fa lavori discontinui o poveri, come i part-time», questo il grande piano della Cgil.
Ancora una volta, oltre a misure di pensionamento meno severe, anche la valorizzazione del lavoro di cura delle donne e i riconoscimenti per attività lavorative faticose e usuranti.
Nel lungo discorso di Ghiselli, non poteva mancare un passaggio sulla situazione emergenziale odierna. Secondo Ghiselli adesso «servono misure urgenti che affrontino con rapidità i temi della proroga degli ammortizzatori socialie del divieto dei licenziamenti, la riapertura regolare delle attività scolastiche in presenza, la gestione di alcune vertenze aziendali a cui sono legati i destini occupazionali di migliaia di lavoratori ma anche la prospettiva di interi settori econimici, come quelli legati alla produzione dell’acciaio e al trasporto aereo».