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Strappare Lungo i Bordi, il primo film d’animazione del famoso fumettista Zerocalcare, debutterà ufficialmente su Netflix il 17 novembre 2021. In occasione della Festa del Cinema di Roma c’è stata la prima mondiale dei due episodi. La serie tv di Zerocalcare è stata prodotta da Movimenti Production insieme a BAO Publishing. Strappare Lungo i Bordi avrà 6 episodi di 15 minuti e ciascuno di essi sarà ambientato nel particolare mondo narrativo creato dall’autore.
Di che cosa parlerà la serie tv di Zerocalcare? Ecco la trama ufficiale
Tra flashback e ricordi del passato fino ai giorni nostri, Zerocalcare percorre un viaggio «allucinato» in treno con Sarah e Secco, i suoi migliori amici, con l’obiettivo di fare qualcosa di veramente difficile. Tutto verrà vissuto senza esitazioni, dai ricordi dell’infanzia alle lamentele esistenziali sulla sua insoddisfazione.
Lo show è narrato dalla voce di Zerocalcare che doppia tutti i personaggi, tranne l’armadillo, che avrà la voce del noto attore italiano Valerio Mastrandrea. Il brano utilizzato nel trailer è “Strappati lungo i bordi”, la title track della serie del cantautore romano Giancane, con cui Zerocalcare collabora dal 2018.
Un mondo fatto di «niente»: pochissime certezze ma amicizie incrollabili. I «pezzi mancanti» troveranno ancora spazio nell’essere del protagonista? Troverà la sua identità attraverso le sue mancanze? Il finale metterà tutto a posto e la sofferenza si rivelerà una grande sorpresa per Zerocalcare.
Zerocalcare e la passione per l’arte dell’animazione
Michele Rech, vero nome di Zerocalcare, parla del suo percorso da fumettista, concentrandosi sull’affascinante arte dell’animazione cinematografica.
Netflix ha concesso all’autore libertà assoluta nella creazione di tematiche e linguaggi, con la possibilità di collaborare con persone davvero capaci: «Era tanto tempo che giravo attorno all’animazione, anche divertendomi molto a sperimentare, facendo tutto da solo. Al tempo stesso mi sarebbe piaciuto alzare l’asticella, sfruttare di più il mezzo video in termini di regia, di movimento, mantenendo però il mio linguaggio e i miei temi e continuando ad avere il controllo totale sulla storia. In questo senso Netflix mi ha messo in condizione di lavorare in un modo che tiene insieme tutti i piani.»