Road map Green Pass: significato e cosa si sa

L’abolizione del Green Pass, anche con la fine dell’emergenza prevista per il 31 marzo, è un tema cu sui dibatte, ma potrebbe non essere una prospettiva così vicina e in ogni caso si procederà con gradualità

Road map Green Pass e tappe che, con gradualità, potrebbero portare la quotidianità ad avere nuovi tratti di normalità. Quella che, per intendersi, si conosceva prima del Covid. È sostanzialmente questo il nuovo argomento di attualità connesso alla certificazione verde che, secondo alcuni, potrebbe aver esaurito il suo compito, fungendo anche come incentivo per una vaccinazione che ha raggiunto il 91% degli italiani over 12.

Road Map Green Pass, significato

Con road map del Green Pass si intende il processo, scandito da diverse date nel corso delle settimane, con cui con gradualità si potrebbe avere un allentamento del suo utilizzo.

Si arriverebbe ad una fase in cui potrebbe non essere più un requisito per alcune situazioni, come invece lo è adesso. Dal mondo del lavoro ai mezzi di trasporto, con molte circostanze in cui è necessario in versione Super (bisogna cioè essere vaccinati o guariti).

La prospettiva di chi prevede un allentamento, ad esempio, si configura nella possibilità che nel mese di aprile la certificazione verde possa cessare di essere un requisito per le attività all’aperto o tutte quelle circostanze in cui non si sta al chiuso.

Fine del Green Pass in Italia, quando?

La road map del Green Pass che potrebbe portare ad un allentamento dell’uso, o addirittura un’abolizione, della certificazione verde ha nel 31 marzo una possibile data chiave. Si tratta della giornata in cui cesserà lo stato d’emergenza e oggi si ipotizza che non venga rinnovato.

Pur trattandosi di un aspetto meramente politico, legato alla gestione della pandemia, si fa riferimento ad un passaggio che per certi versi può rappresentare una linea di demarcazione tra il «prima» ed il «dopo» nella gestione della pandemia. Ed è per questo che si era fatta strada l’ipotesi che per qualche motivo potesse essere aprile il momento in cui si sarebbe potuta avere qualche novità sul fronte Green Pass.

Abolizione Green Pass? Probabilmente non avverrà nel breve termine

Tuttavia, per capire quello che potrà accadere si può fare capo a due dichiarazioni che sono arrivate domenica 20 febbraio. Una è del professor Sergio Abrignani, immunologo dell’Università di Milano e membro del Comitato Tecnico Scientifico, intervistato dal Corriere della Sera. «È giusto - ha dichirarato - aspettare. Non sono convinto che sia bene toglierlo di mezzo adesso. La pandemia c’è ancora, non ne siamo fuori. Ci arriveremo».

L’altra è del ministro della Salute Roberto Speranza. «Il Green pass - ha detto a Repubblica - è stato ed è un pezzo fondamentale della nostra strategia». Una frase coniugata sia al passato che al presente che lascia intendere come potrebbe esserci ancora un periodo in cui sarà ancora utilizzato.

«È ovvio - ha aggiunto Speranza in relazione alle misure in atto - che misure del genere devono avere una temporaneità, ma dire ora – con sessantamila casi al giorno – che l’impalcatura va smantellata, beh, penso sia un errore».

Road map Green Pass, si lavorerà con «gradualità» in ogni caso

Parlare, dunque, di una road map che potrebbe portare all’abolizione del Green Pass oggi potrebbe essere prematuro, quantomeno nel breve termine. «Gradualità» resta la parola d’ordine e questo significa che, qualunque direzione si prenda, si procederà con un processo graduale.

Non mancano le pressioni affinché il Green Pass venga messo da parte. E, già nei giorni scorsi, anche da persone del governo come il sottosegretario Costa, è emerso che si sta valutando l’ipotesi di una sua rimozione per i contesti all’aperto.

Fine Green Pass in Italia? Ipotesi situazioni all’aperto, ma attenzione alle altre date

Un orientamento di questo tipo darebbe riscontro anche a quei propositi di gradualità a cui il governo vuole tenere fede, evitando che i miglioramenti dei dati corrispondano a fughe in avanti troppo audaci. Ma anche su questo fronte bisogna fare alcune considerazioni.

Potrebbe essere quella la prima tappa della road map, ma è al momento difficile capire quale potrebbe essere quella successiva. Anche perché non bisogna dimenticare che fino al 15 giugno vige l’obbligo di vaccinazione per gli over 50.