Mascherine al chiuso e Green Pass, il punto dopo le parole di Speranza

ll ministro della Salute ha parlato in un’intervista rilasciata a Repubblica, ammettendo di essere ottimista ha sottolineato come, però, attualmente la partita contro il virus non è chiusa.

«Ho voglia anch’io di mettermi alle spalle questa stagione, come dice Draghi». Sono le parole con cui il ministro della Salute Roberto Speranza, in un’intervista a Repubblica del 20 febbraio, ha da una parte espresso la voglia di normalità, dall’altra la consapevolezza che bisognerà procedere con gradualità.

Un orizzonte che è strettamente correlato alla prospettiva di mantenere nel medio-lungo termine misure di sicurezza come l’utilizzo del Green Pass e delle mascherine al chiuso.

31 marzo: verso la fine dello stato d’emergenza

Fino a quando? Difficile dirlo, ma dalle parole di Speranza si può dedurre una lettura della situazione abbastanza chiara. A partire dalla consapevolezza che trovarsi in una situazione in cui il 91% della popolazione over 12 è vaccinata e se circola la variante Omicron, equivale a garantire un contesto d’azione diverso rispetto a quello di diversi mesi.

Il 31 marzo rappresenta il giorno in cui si avrà lo fine dello stato d’emergenza. Si tratta, più che altro, del termine oltre il quale si perderà lo status che, a livello costituzionale, consente una gestione emergenziale e più snella di fasi straordinarie determinate da un fatto straordinario. Come la pandemia è stata, sin dal suo arrivo. Stando alle parole di Speranza è sbagliato ipotizzare che una mancata proroga dell’emergenza "se la tendenza di riduzione continua” possa corrispondere ad una totale rinuncia ad alcune misure.

Speranza: «Covid non prende l’aereo e va via il 31 marzo»

«Il Covid - ha spiegato il ministro - non prende l’aereo e va via il 31 marzo. Possiamo decidere formalmente di superare l’emergenza, penso che ci possano essere le condizioni per farlo, ma alcune cose dovremo conservarle. Il Green pass è stato ed è un pezzo fondamentale della nostra strategia. Le mascherine al chiuso sono ancora importanti: non riesco a vedere un momento X in cui il virus non esiste più e cancelliamo insieme tutti gli strumenti».

«È ovvio - ha aggiunto Speranza - che misure del genere devono avere una temporaneità, ma dire ora – con sessantamila casi al giorno – che l’impalcatura va smantellata, beh, penso sia un errore»

Mascherine al chiuso e Green Pass, verso la prosecuzione ad aprile

Parole di quelle del ministro della Salute che lasciano intendere come difficilmente, a partire dal mese di aprile, si assisterà ad una caduta generale delle misure delle restrizioni anti-Covid. Sebbene occorra ricordare come, al momento, non si possa più parlare di chiusure in atto, tenuto conto che è praticamente tutto aperto.

Tuttavia, Green Pass e mascherine al chiuso sembrano sembrano destinati a restare come strumenti per affrontare questa transitoria della pandemia. La certificazione verde, in base a quelli che sono stati alcuni orientamenti emersi, potrebbe cessare di essere una necessità solo per situazioni all’aperto. Una decisione che andrebbe nella direzione di quella gradualità su cui il governo è orientato a basarsi.

Covid, quando tornerà la normalità?

Diventa poi automatico chiedersi, però, quando la normalità totale tornerà a restare a regnare. Rispetto a questo interrogativo Speranza ha spiegato come questo sia un «anno cruciale per capire se torneremo ad una vita pienamente normale». «Sono ottimista, ma - ha aggiunto, la partita non è chiusa. Tra pochi mesi, un pezzo di mondo entrerà nell’autunno: osservandoli, capiremo cosa ci aspetta».