Tamponi gratis Lombardia: per chi e come funziona

La Regione Lombardia permetterà ai giovani sotto i 19 anni di avere due tamponi al mese gratuiti

Due tamponi antigenici gratis al mese per chi ha al massimo diciannove anni. È la scelta della Regione Lombardia, anche verosimilmente in vista dell’inizio della scuola. Un’iniziativa che avrà la funzione di agevolare il monitoraggio della situazione epidemiologica, offrendo ai giovanissimi la possibilità di effettuare dei test totalmente gratuiti.

Tamponi gratis Lombardia, da quando

L’opportunità nasce da una delibera della giunta regionale, innescata da una proposta dell’assessore al Welfare Letizia Moratti. A partire dal 23 agosto sul territorio lombardo sarà possibile sottoporsi ad un test gratuito per chi ha tra i 6 ed i 13 anni, fascia anagrafica che si aggiunge a quella già prevista oscillante tra i 14 ed i 19.

Significativa l’aggiunta, se si considera che, da ora in avanti, rientrano nel novero anche coloro i quali risiedono nella fascia di popolazione non vaccinabile.

Al momento, infatti, occorre ricordare che i vaccini hanno ottenuto approvazione solo per quanti abbiano almeno dodici anni. I test potranno essere svolti ogni quindici giorni. Saranno effettuabili nelle farmacie e nei centri di esecuzioni tamponi dell’Asst.

Tamponi per facilitare il contact tracing

Controllo e prevenzione. È di facile interpretazione la motivazione che ha spinto la Regione Lombardia ad intraprendere una direzione che mira a facilitare il monitoraggio epidemiologico della popolazione, in una fase in cui c’è apprensione per l’avanzata delle varianti e l’avvicinarsi del mese di settembre, quando ci sarà la ripresa delle attività scolastiche.

L’obiettivo è lo stesso che si è imparato a conoscere sin dal momento in cui si ha avuto a che fare con termini strettamente affini alla pandemia. Mettere in atto un contact tracing efficace equivale a bloccare con grande tempestività le catene di contagio, limitando il rischio che possa acquisire un’inerzia poi difficile da controllare.

Obiettivo ritorno a scuola in presenza a livello nazionale

La Lombardia, tra l’altro, è una regione che ha ottenuto risultati significativi nella sua campagna di immunizzazione, caratterizzata da un processo di avanzamento sensibilmente superiore a quello di altre regioni italiane.

Proprio per questo monitorare le fasce anagrafiche non vaccinabili può diventare un passaggio cruciale ai fini di una fase di convivenza con il virus che possa essere il più tranquilla possibile.

Vaccino, sempre l’arma più efficace contro il virus

A livello nazionale l’obiettivo è, ovviamente, creare una situazione epidemiologica che possa non mettere in discussione l’inizio e la conduzione dell’anno scolastico in presenza.

Il tutto confidando che l’azione della variante Delta, ormai prevalente con la sua maggiore diffusibilità, e la risposta dei vaccini configurino una situazione in cui i rischi per le persone e per l’eventuale sovraccarico del servizio sanitario nazionale non si concretizzino.

E, ad oggi, c’è qualche segnale che regala ottimismo, a patto che ovviamente si prosegua nell’innalzare i livelli percentuali di immunizzati nella popolazione.