Pensioni, come si calcolano: importo lordo, netto, tasse, detrazioni e aliquote

Come si arriva alla pensione netta, gli esempi del calcolo per arrivare al rateo mensile spettante

Ogni mese milioni di italiani percepiscono la pensione. Che la si incassi alle Poste piuttosto che in banca, ogni mese il pensionato riceve il suo rateo di pensione spettante. Ciò che percepisce il pensionato, è la pensione netta, perché al pari dello stipendio di un operaio qualsiasi, anche il pensionato paga le tasse. L’Inps infatti liquida al pensionato un trattamento previdenziale lordo, che diventa netto dopo il pagamento di tasse, imposte e dopo aver applicato le detrazioni spettanti. Ecco nello specifico come avviene il calcolo del rateo netto di pensione spettante.

Pensioni, l’Inps sostituto d’imposta

Anche la pensione è assoggettata alla tassazione sul reddito delle persone fisiche, cioè all’Irpef ed alle relative sue addizionali comunali e regionali. Si tratta delle tasse sul reddito delle persone, che scaturiscono da tutta una serie di aliquote, fasce, detrazioni e regole varie.

Se per un operaio piuttosto che un impiegato, il datore di lavoro è colui che provvede ad effettuare tutti i calcoli e le trattenute che portano dallo stipendio lordo allo stipendio netto in busta paga, nel caso dei pensionati è l’Inps ad avere questa funzione, cioè a portare la pensione lorda a quella netta del rateo mensile. In pratica, l’Inps funge da sostituto d’imposta per il titolare dell’assegno di pensione.

Pensioni e tasse da pagare

Per capire l’esatto importo della pensione spettante, fin dal giorno del primo rateo di pensione da incassare, occorre sapere quali tasse gravano sulle pensioni e come vengono calcolate.

L’Irpef è l’imposta sul reddito delle persone fisiche e grava pure sulle pensioni che di fatto sono il reddito prodotto da un pensionato. Quando parliamo di Irpef in relazione alle pensioni, parliamo di assegni previdenziali, cioè di pensioni di tipo previdenziale. L’Irpef non è dovuta sulle pensioni di tipo assistenziale, come possono essere l’assegno sociale piuttosto che l’assegno di invalidità, perché queste misure per loro stessa natura (assistenziali), esentasse.

Pensioni, come incide l’Irpef

L’Irpef è una imposta che funziona in maniera progressiva, basata su delle aliquote che salgono col salire del reddito del pensionato (ma vale per tutti i soggetti che rientrano nel campo di applicazione dell’Irpef). In pratica, più alto è il reddito, che per il pensionato è naturalmente la pensione, più Irpef si paga. L’imposta è organizzata per aliquote e per scaglioni di reddito. L’aliquota applicata è la medesima per pensionati che hanno assegni previdenziali di importo diverso, purché rientrano nello stesso scaglione.

L’Irpef è progressiva, perché gli scaglioni funzionano in quota, nel senso che fino ad una determinata soglia si paga l’Irpef dello scaglione di riferimento, mentre solo per la parte di pensione che rientra nello scaglione successivo, si applica l’aliquota superiore. In totale la normativa vigente prevede 5 aliquote. Esse sono:

  • 23% per redditi al di sotto di 15.000 euro;
  • 27% per redditi sopra 15.000 e fino a 28.000 euro;
  • 38% per redditi sopra 28.000 e fino a 55.000 euro;
  • 41% per redditi sopra 55.000 e fino a 75.000 euro;
  • 43% per redditi sopra 75.000 euro.

Irpef pensioni, come si calcola l’imposta

Come anticipato prima, l’Irpef si calcola in maniera progressiva, per quota parte di pensione. Ciò significa che un pensionato che ha redditi pari a 14.000 euro annui, pagherà il 23% d Irpef sulla sua pensione, cioè 3.220 euro. Se invece il pensionato ha un reddito annuo da 60.000 euro, questi pagherà il 23% dei primi 15.000 euro, il 27% dei secondi 13.000 euro (fascia 15.000-28.000), il 38% sui successivi 27.000 euro (fascia 28.000-55.000) e il 41% sugli ultimi 5.000 euro (fascia 55.000-75.000, ma reddito 60.000 per il pensionato dell’esempio). Quindi questo pensionato di Irpef pagherà 19.040 euro, (3.220+3.510+10.260+2.050).

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Le detrazioni Irpef sulle pensioni

Ciò di cui abbiamo parlato prima tratta di Irpef lorda, perché esistono detrazioni che abbattono l’imposta da pagare. Occorre ricordare che l’Irpef sulle pensioni non è dovuta per chi ha redditi fino ad 8.000 euro e pertanto rientra nella cosiddetta «No tax area». Questo perché, come vedremo, la detrazione prevista supererebbe l’imposta da pagare.

La detrazione per redditi da pensione si applica solo per pensionati con reddito fino a 55.000 euro. Per i redditi compresi tra 8.000 e 15.000 euro, la detrazione teorica spettante è pari a 1.880 euro. Per chi rientra nella No tax area, la detrazione supererebbe l’Irpef dovuta, cioè 1.840 euro (8.000x23%).

Detrazione teorica abbiamo detto, perché per capire bene la detrazione effettiva, occorre procedere ad un calcolo. La formula è 1297 + il risultato di 583x(15.000-il reddito complessivo:7.000).

Nell’esempio del pensionato con reddito da 14.000 euro con 3.220 euro di Irpef dovuta (il 23% di 14.000), la detrazione spettante sarà 1.380 euro (1297+583x1.000:7.000). L’Irpef dovuta da questo pensionato sarà di 1.840 euro (3.220-1.380). In pratica, la sua pensione lorda di 14.000 euro, scende a 12.620.

A questo occorrerà detrarre pure l’addizionale regionale all’Irpef e l’addizionale comunale, con aliquote, esenzioni ed eccezioni decise ogni anno dagli enti locali.

Per chi ha reddito maggiore di 15.000 euro e fino a 55.000 euro la formula per capire la detrazione spettante è 1297 + il risultato di 55.000-reddito complessivo:40.000. Alla vice detrazioni inoltre, possono aggiungersi quelle per i pensionati che hanno familiari a carico, che abbassano ancora di più l’Irpef dovuta.