Pensioni, Salvini: «Se in manovra non si fa nulla, torna la legge Fornero. Impensabile»

Il leader della Lega si è espresso sul tema ai microfoni dell’Ansa

C’è stato anche il tema pensioni tra gli argomenti trattati nel corso del Forum Ansa a cui ha partecipato Matteo Salvini. Il leader della Lega, partendo da quella che era stata Quota 100, ha espresso la sua posizione su quelli che potranno essere gli scenari futuri.

Pensioni: dopo quota 100 e quota 102 cosa accadrà?

Il governo giallo-verde, il Conte 1, si ricorderà come avesse introdotto Quota 100. Una misura sperimentale e opzionale che consentiva di andare in pensione prima rispetto alle soglie della legge Fornero. Una soluzione che non è stata rinnovata. «Quota 100 - ha dichiarato Salvini - è costata alle casse dello Stato 11 miliardi in tre anni, ma ha liberato 400.000 persone e soprattutto ha creato tantissimi nuovi posti di lavoro».

Salvini ricorda la scadenza di ottobre

Oggi c’è in vigore Quota 102. La questione, però, è destinata a riaprirsi. «Il 31/12 - ha ricordo il leghista - scade anche questa Quota 102. Se in manovra economica ad ottobre non si fa nulla, torna la Legge Fornero. Quindi vuol dire 66-67 anni. Impensabile». «Noi - ha proseguito Salvini - faremo le barricate».

Il dibattito sul tema pensioni si inquadra in una fase storica in cui le contingenze economiche non sono quelle ottimali, benché nel breve termine non manchi qualche previsione positiva. «Tutti i segnali dicono - ha detto Salvini - che ci sarà un’estate straordinaria dal punto di vista turistico, poi però arriva settembre. Per l’industria ed il terziario saranno problemi, quindi pensare ad un innalzamento di botto dell’età pensionabile è fuori discussione».

Ipotesi quota 41

E sulle strategie da adottare sul tema pensioni Salvini pensa ad una possibile soluzione condivisa. «Vorrei - ha dichiarato - fare un percorso comune che abbia al centro il numero 41. 41 anni di contributi per andare in pensione. Si può ragionare su un tetto d’età».

«Il nostro obiettivo - ha evidenziato - è confermare Opzione Donna e aprire il mondo a Quota 41, anche per dare un ricambio generazionale perchè in alcuni settori l’età media è di 50-55 anni».

Si attendono adesso sviluppi. Si tratta di un tema delicato su cui intervengono diversi fattori. La sostenibilità del sistema pensionistico, la necessità di far quadrare i conti dello Stato. Sebbene c’è anche chi sottolinei come anticipare i pensionamenti equivale a creare nuove occasioni per le nuove generazioni e a dare la possibilità di lasciare il lavoro a chi ha ormai un’età avanzata.

Un gioco di equilibri che è destinato ad animare il dibattito nei prossimi mesi, in attesa di capire se al di là delle misure ci siano i margini per creare una riforma più ampia del sistema pensionistico. Una prospettiva non semplice se si considerano la situazione economica generale.