L’alloro è tossico!: attenzione, ecco cosa può accadere

Ma davvero l’alloro, una delle spezie più utilizzate è tossico? Ecco tutto ciò che bisogna sapere ed a cosa prestare attenzione.

L’alloro è sia una pianta aromatica che una pianta officinale, cioè è usata sia per cucinare che come ingrediente in farmaci e medicine. Dell’alloro si utilizzano tanto le foglie quanto le bacche. In cucina, l’alloro serve per aromatizzare carne e pesce. Nell’uso domestico inoltre, l’alloro è usato per tenere lontano le tarme dagli armadi, per preparare decotti utili come digestivi naturali o per impacchi e pediluvi. Utile anche come tisane per contrastare la tosse, l’alloro può essere anche una ottima base per i liquori. Molti considerano l’alloro una pianta tossica, cioè potenzialmente nociva. Ecco perché e a cosa bisogna stare attenti.

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Alloro tossico se si esagera con le quantità

Come dicevamo, l’alloro è una delle piante aromatiche usata per insaporire e profumare arrosti e pietanze. Consumato in cucina l’alloro produce numerosi e importanti effetti benefici. Tra le sostanze contenute nelle foglie di alloro, c’è l’eugenolo e il limonene che sono benefiche per la salute. Si tratta di sostanze che hanno effetti antiossidanti, antisettiche e digestive. Inoltre, l’alloro è ricco di vitamine. Ma c’è chi reputa l’alloro tossico.

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Come sempre e come tutte le piante aromatiche, se assunto in grandi quantità, l’alloro può diventare nocivo. Tra gli effetti più comuni che può produrre l’alloro ci sono dermatiti e allergie. La tossicità dell’alloro è collegata alle modalità di utilizzo e consumo. Come per tutte le cose, esagerare può far male e così che le controindicazioni dell’alloro riguardano la posologia, cioè la quantità che se ne ingerisce.

Non bisogna sbagliare alloro, perché ne esiste uno velenoso

La tossicità dell’alloro, che spinge molti ad evitarlo è collegata ad una particolare specie di pianta di alloro, che è velenosa. L’alloro è una pianta sempreverde molto diffusa nei paesi caldi e che cresce in cattività, cioè è una pianta selvatica. In molti luoghi d’Italia viene chiamata Lauro. Esiste una particolare specie di alloro che però non è commestibile perché particolarmente tossica. Si chiama Lauroceraso ed ha foglie del tutto simili all’alloro vero e proprio.

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Ecco perché occorre prestare attenzione a distinguerle bene soprattutto quando le si raccolgono da soli. Il Lauroceraso è soprattutto una pianta ornamentale, che non va assolutamente confusa con l’alloro e quindi non va assolutamente utilizzata, soprattutto per gli usi in cucina. L’alta concentrazione di acido cianidrico presente in questa pianta simile all’alloro, la rende tossica sia per l’uomo che per gli animali domestici, anche in caso di ingestione accidentale.