In pensione a 61 anni, ecco come e dove la politica interviene per il diritto a godersi hobby e famiglia

In Italia le pensioni necessitano di una riforma che le riavvicini ai lavoratori, ma è difficile, mentre in Danimarca il piano pensione 61 anni è partito.

Quando si parla di pensioni, studi e analisi dei vari sistemi previdenziali, soprattutto dell’area Euro sottolineano come in Italia si vada in pensione, come normativa vuole, diversi anni più tardi rispetto a molti altri Paesi continentali. Certo, c’è anche la media dell’età di uscita, che dice che nonostante le norme dicano che in Italia si esca dal lavoro ad età piuttosto più avanzata rispetto ad altri Paesi, molti lavoratori italiani riescono ad uscire dal lavoro con largo anticipo.

Tornando alle normative vigenti però, è inevitabile sottolineare come per le pensioni di vecchiaia l’età di uscita è già arrivata a 67 anni e dovrebbe salire ulteriormente nel 2023. Non va meglio se si parla di pensioni anticipate, per le quali servono la bellezza di 42 anni e 10 mesi di contributi versati (35 effettivi da lavoro), se il richiedente è uomo e 41 anni e 10 mesi se la richiedente è donna.

Per questo da più parti si auspica una riforma delle pensioni, che punti sulla flessibilità e che anticipi le quiescenze per i lavoratori. Che ne direste di una pensione a 61 anni di età? Si tratta di una cosa che è assolutamente improponibile da noi, se si pensa che il solo fatto che la quota 100 consenta le uscite a 63 anni è una cosa che ancora oggi molti contestano. In Danimarca invece è partito il piano pensionamento anticipato, e l’età di uscita individuata a Copenaghen è proprio a 61 anni.

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La Danimarca fa invidia agli italiani

La Danimarca è un Paese del Nord Europa, che negli ultimi tempi ha aumentato la sua popolarità in Italia perché fa parte dei Paesi Frugali che hanno messo i bastoni fra le ruote a Giuseppe Conte e al nostro Governo quando si è trattato di andare a discutere di Recovery Fund in Europa, per le misure economiche di aiuto ai Paesi più colpiti dall’emergenza sanitaria del coronavirus.

Evidentemente in Danimarca hanno meno bisogno di sostegno economico rispetto all’Italia, dal momento che un importante piano di pensionamento anticipato è stato annunciato dal governo danese. Il primo Ministro danese, l’alter ego del nostro Presidente del Consiglio, ha annunciato il piano che prevede che 38.000 persone potranno andare in pensione a 61 anni entro il 2022.

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Cosa ha detto il primo ministro danese Mette Frederiksen.

Al momento l’età media di pensionamento nel Paese è di 67 anni proprio come in Italia. Ed anche in Danimarca si parla di un allungamento dell’età pensionabile che in un decennio dovrebbe portarla a 68 anni. Ma in Danimarca la riforma delle pensioni è partita e il primo ministro lo ha annunciato chiaramente.

Nella nuova riforma annunciata, chi ha lavorato per 42, 43 o 44 anni avrà diritto ad andare in pensione uno, due o anche tre anni prima. Secondo le stime del governo, saranno 38.000 le persone che usufruiranno della pensione anticipata entro il 2022, e 49.000 entro il 2025.

“La pensione a 61 anni è un diritto a godersi hobby e famiglia per i cittadini danesi che si alzano la mattina e vanno a lavorare con acciacchi e dolori”, questo ciò che ha detto Frederiksen ai giornalisti durante una visita a un mattatoio nella regione orientale dello Jutland.

“Metteremo in atto un nuovo programma per quelli che sono stati sul posto di lavoro da più tempo che hanno pagato le tasse per tutta la vita professionale e hanno svolto alcuni dei lavori più duri e faticosi”, così ha continuato la sua narrazione del piano messo in atto dal governo, il primo ministro.