Covid, Locatelli: «Troppe minacce a coloro che lottano contro il Covid»

Il coordinatore del Cts ha lanciato l’allarme spiegando che molti addetti ai lavori stanno ricevendo minacce per via del loro operato.

Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente del Css, ha rilasciato un’importante intervista al Messaggero. Lo scienziato ha spiegato che molti scienziati, decisori e anche strutture sanitarie che stanno lottando contro la pandemia di Covid nel nostro Paese stanno ricevendo delle minacce.

Locatelli ha deciso di laciare l’allarme per rendere nota questa situazione molto grave e preoccupante che interessa in primo luogo proprio coloro che ogni giorno si impegnano per aiutare l’Italia a uscire dalla pandemia.

Franco Locatelli è preoccupato per le minacce ricevute da chi lotta contro il Covid

Il coordinatore del Comitato tecinico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ha rilasciato un’intervista al Messaggero in cui parla delle gravi minacce ricevute da molte persone che lottano contro il Covid.

«Intimidazioni via mail sono arrivate anche a me. Ma penso soprattutto alle minacce al ministro Roberto Speranza, inconcepibili perché sono stati chiamati in causa anche i familiari. Hanno dato fuoco al portone dell’Istituto superiore di sanità, dove ci sono persone che fanno semplicemente il loro lavoro. Ora la molotov in un centro vaccinale di una città che ha molto sofferto come Brescia. Bene fa la procura a indagare, bisogna capire se c’è un disegno eversivo», ha dichiarato Locatelli.

«Posso capire che vi sia stanchezza per le restrizioni, per lo stop alle scuole, ad attività commerciali, bar e ristoranti. Ma sono assurdi e privi di ogni logica gli attacchi a una struttura che contribuisce a risolvere la situazione», ha dichiarato Locatelli. Secondo lo scienziato eiste infatti un vero e proprio disegno eversivo ed è la procura che deve indagare per condannare i colpevoli.

«Siamo passati da una posizione di solidarietà e afflato nazionalistico della scorsa primavera, all’odio, al rancore e all’aggressione. Sono segnali ingiustificabili», ha detto Locatelli. Il numero uno del Cts e del Css ha detto poi che «Chi ha responsabilità, di ogni livello, anche politico, dovrebbe trarre insegnamento da episodi come questi per richiamarsi a temperanza e sobrietà nelle affermazioni». Franco Locatelli ha spiegato anche il suo operato non è stato mai influenzato dalle intimidazioni.

Locatelli ha spiegato nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano il Messaggero che lui ha ricevuto «mail aggressive, lettere intimidatorie, ma nulla di più». Proprio per questo si ritiene più fortunato dei suoi colleghi dal momento che altri hanno ricevuto delle minacce e delle intimidazioni molto più gravi. Un esempio è quanto capitato al Ministro della Salute Roberto Speranza che di recente ha ricevuto una lettera intimidatoria che parlava anche della sua famiglia.

Secondo Franco Locatelli, «se riusciamo ad avere le dosi di vaccini pattuite nel trimestre che è appena cominciato, sostanzialmente 52 milioni, già a luglio la situazione cambierà in maniera significativa». Locatelli spiega che «Ci sarà un percorso graduale di riapertura se i numeri lo consentiranno. E a luglio sarà la vera svolta».