Perché il film Black Panther sta avendo successo?

Black Panther, il film della Marvel è arrivato nelle sale italiane. Cifre da incasso record e cast d’eccezione regalano alla pellicola un successo senza precedenti.

Black Panther, la nuova pellicola prodotta dalla Marvel Studios e distribuita dalla Walt Disney, festeggia il record di incassi ai botteghini statunitensi, con una cifra record di 201,8 milioni di dollari nel fine settimana scorso. Ma perché Black Panther sta avendo tanto successo?
Il pubblico italiano può trovare risposta nella visione dell’action movie di Ryan Coogler, in tutte le principali sale nazionali già da questa settimana.
La scalata verso il miliardo di dollari di incassi non è impossibile: la Walt Disney ha già registrato a meno di una settimana dalla prima un guadagno record su scala internazionale: 361 milioni di dollari. All’appello mancano ancora i cinema della Cina, del Giappone e della Russia.

Black Panther, un successo inaspettato?

Con la rivendicazione del filone identitario di una cultura presa a pugni dal populismo e razzismo, il blockbuster conosce l’approvazione e l’interesse del pubblico grazie alla presenza di un cast di attori afroamericani.

E negli Stati Uniti, dove il suprematismo bianco raggiunge gli alti vertici presidenziali, il pubblico delle “minoranze” vanta finalmente una rappresentazione culturale non stereotipata sul grande schermo.

Tutto ciò accade senza dimenticare i dettagli. Primo tra tutti un cast di attori afroamericani, in cui, il supereroe abbandona i panni dell’alterego di Peter Parker o Clark Kent per indossare quello di T’Challa-Black Panther, principe nero del fantomatico Wakanda.

Anche la colonna sonora solletica l’interesse dei fan di un genere che ormai non conosce limiti nelle espressioni identitarie: Hip hop e rap infatti sono il fil rouge di una soundtrack firmata e prodotta da Kendrik Lamar, il rapper che ha vinto 5 nomination alla scorsa edizione del Grammy Awards 2018.

Una cifra a doppio 0: 200 milioni di dollari è la somma per una produzione che ha sfidato i tempi storici contemporanei, per cui si temeva che un film con attori non bianchi non avrebbe ricevuto un’ottima acclamazione da parte del pubblico generalista.

E’ vero, i biglietti nelle sale americane sono stati acquistati da un pubblico al 65% non bianco, con un 37% di colore. Ma è un trend che può vertere in direzioni diverse, grazie alla proiezione della pellicola nei cinema internazionali.

Il regno di Wakanda non è reale, ma quello che hanno creato le costumiste e gli scenografi di Black Panther pone le basi solide per un trend che sfida e vinci i miti dell’appropriazione culturale.

In Black Panther, Wakanda è un regno composto da diverse tribù, ognuna con il proprio stile distintivo. La costumista Ruth Carter e la scenografa Hannah Beachler si sono immerse nello studio e nelle analisi di culture e tribù africane reali per trasferirle sul set e rappresentare i vari popoli che fanno parte della nazione di Wakanda.

Pertanto, è facile comprendere che grazie all’attingimento alle culture esistenti, i costumi del film possano presentare esteticamente il finto Wakanda come parte del continente africano reale.

La trama

La trama si basa sul fumetto La Pantera Nera della Marvel Comics, creato da Stan Lee e Jack Kirby nel 1966. Nel cast recitano Chadwick Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’o, Daniel Kaluuya e Letitia Wright.

E’ un action movie in puro stile Marvel, dove vengono raccontate le vicende del principe T’Challa per ascendere al trono di Wakanda, nazione del continente africano isolata, ma tecnologicamente avanzata. In una narrazione che si modula nella dicotomia del buono e cattivo, T’Challa si nasconde dietro l’identità segreta di Black Panther per difendere il regno da due pericolosi nemici che cospirano alla distruzione del regno.
Per sconfiggere la forza ostile, T’Challa fa squadra con l’agente della CIA Everett K. Ross e con il corpo speciale wakandiano delle Dora Milaje, tra le quali figura anche l’amata Nakia.