Coronavirus: in Brasile è crisi nera, in India e Russia la curva continua a crescere

La situazione in Brasile è totalmente fuori controllo, in India si sono registrati 9.000 casi in un giorno, anche la Russia continua a peggiorare

Da oggi, in Italia, si può tornare a viaggiare tra regioni anche per motivi non legati alla salute e al lavoro. Sarà possibile trasferirsi nelle seconde case o concedersi un weekend fuori porta con la propria famiglia o i propri amici. Dal 15 giugno dovrebbero cadere anche le limitazioni sui movimenti interni all’Unione Europea. Il numero dei contagi continua ad essere sotto controllo grazie al distanziamento sociale e alle altre misure adottate. Purtroppo, però, nel resto del mondo non è così. Il coronavirus continua a far paura e non intende rallentare o fermarsi.

A livello mondiale, il numero dei contagiati ufficiali, molti meno di quelli reali, ha raggiunto i 6,5 milioni. Un numero enorme e che molti non si sarebbero mai immaginati di raggiungere quando, intorno a gennaio/febbraio il SARS CoV 2 ha iniziato a diffondersi nel mondo. Quasi la metà di questi 6,5 milioni è già guarita dal virus ma il numero dei decessi accertati ha superato le 382.000 unità.

Il Brasile sull’orlo della caduta: 28.000 nuovi casi e 555.000 totali

La situazione in Brasile è ormai sfuggita di mano. L’intera nazione è in ginocchio e, dati alla mano, eliminare il coronavirus sarà praticamente impossibile. Il paese conta oltre 31.000 morti dall’inizio dell’epidemia e ben 555.000 persone contagiate che fanno del Brasile il secondo paese più colpito dopo gli Stati Uniti. Nelle ultime 24 ore oltre 1.000 persone sono decedute, mentre i nuovi contagi sono stati 28.000.

Ad un paese così colpito e trovatosi in una situazione così critica e di difficile gestione, non fanno bene le parole del suo presidente Jair Bolsonaro che continua a dimostrarsi indifferente all’epidemia che sta devastando il suo paese. Nella giornata di ieri, Bolsonaro ha minimizzato ancora il problema e, rivolgendosi ai famigliari dei deceduti ha detto: “Mi dispiace per le vittime del Covid, ma tutti siamo destinati a morire”. Parole molto dure e, soprattutto, difficili da digerire da chi ha perso un caro, anche a causa di un governo che non ha fatto nulla per limitare l’infezione.

Anche Indiana e Russia tremano

Altri due paesi in cui la situazione non si riesce a gestire sono India e Russia. Nelle prime fasi entrambi i paesi sembravano essersela cavata, in realtà il virus è soltanto arrivato con alcune settimane di ritardo rispetto a noi.

Nella giornata di ieri, l’India ha registrato ben 9.000 nuovi positivi, si tratta del numero più alto da quando è iniziata la pandemia e, proprio per questo, si pensa che la situazione nei prossimi giorni diventerà ancor peggiore. Non se la passa meglio la Russia che ha registrato nuovi 8.500 casi. Per diversi giorni, i nuovi contagi in Russia hanno superato i 10.000 e ciò testimonia le difficoltà che il popola sta avendo nel rispettare le misure prese dal governo nel tentativo di limitare l’avanzata del virus.