Vaccino Covid AstraZeneca e trombosi, il punto di Genazzani e Cavaleri (Ema)

Armando Genazzani, rappresentate italiano nel comitato approvazione farmaci Ema, e Marco Cavaleri, responsabile vaccini Ema, hanno parlato rispettivamente in interviste rilasciate a La Stampa e Il Messaggero.

Il vaccino AstraZeneca resta un tema attorno a cui si annidano discussioni in cui, a volte, rischiano di mescolarsi pareri anti-scientifici. Risultano, invece, particolarmente interessanti i contenuti di un’intervista pubblicata da La Stampa del 6 aprile in cui a parlare è il professore Armando Genazzani. L’intervistato è professore ordinario di Farmacologia all’Università del Piemonte Orientale, nonché il rappresentante italiano in seno al Comitato per l’approvazione dei farmaci dell’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco.

Vaccino Covid AstraZeneca, il rapporto rischi-benefici sempre valutato

La prima notizia che viene fuori dalle dichiarazioni del professor Armando Genazzani riguarda una scadenza. Entro mercoledì 7 aprile, stando a quanto dichiarato, si arriverà alla conclusione di quelli che sono stati gli approfondimenti relativi ai casi di «rarissimi casi di trombosi cerebrali che - fa sapere il professore - hanno colpito soprattutto giovani donne».

«È plausibile - ha proseguito - che questi eventi abbiano una correlazione con AstraZeneca. Ciò non toglie che il rapporto rischi-benefici resti positivo e che in una situazione di scarsità si possa dare a tutti, anche se l’ideale sarebbe escludere le donne under 55».

Rispetto ad una soluzione di questo tipo Genazzani ha specificato che l’Ema suggerirà di valutare l’eventuale adozione della limitazione in base alla disponibilità di vaccini, chiarendo che le decisioni limitanti messe in atto da alcun paesi sarebbero avvenute «senza tutti i dati». «Solo l’Ema - ha precisato Genazzani - ha il quadro completo, compreso quello del Regno Unito, il più grande laboratorio sul tema».

Diventa, perciò, attuale porsi il dubbio su quale potrà essere la sensazione di una donna al di sotto dei 55 anni chiamata a ricevere la vaccinazione con AstraZeneca. «Capisco - ha precisato Genazzani - la questione e per questo è spiacevole che alcuni Paesi non abbiano aspettato. Il rischio però è bassissimo, altrimenti il vaccino non sarebbe stato approvato. Purtroppo solo dopo la vaccinazione di massa si scoprono effetti collaterali rarissimi».

AstraZeneca, casi rari di trombosi

Su Il Messaggero (edizione 6 aprile 2021) è arrivata anche la dichiarazione di Marco Cavaleri, responsabile vaccini di Ema. «I casi - ha precisato - sono estremamente rari e il rapporto rischi-benefici è sempre a favore dei vaccini. Ma ora è sempre più difficile affermare che non vi sia un rapporto tra causa ed effetto tra la vaccinazione con AstraZeneca e casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine.»

«Stiamo cercando - ha proseguito - di avere il quadro preciso di cosa succede, di definire questa sindrome dovuta al vaccino»

«Secondo me - ha ammesso - ormai possiamo dirlo, è chiaro c’è una associazione con il vaccino. Cosa causa questo, però, ancora non lo sappiamo. Queste trombosi cerebrali con carenza di piastrine sembrano essere la caratteristica principale di questi casi. In sintesi: nelle prossime ore diremo che il collegamento c’è, come questo avviene dobbiamo ancora capirlo».

La certezza pare essere che il rapporto tra rischi e benefici continua ad essere dalla parte del vaccino, sebbene ci sia intenzione di andare ad analizzare nel dettaglio le varie fasce anagrafiche.

«Le giovani donne, quasi sempre protagoniste dei casi di trombosi, patiscono - ha specificato Cavaleri - meno l’effetto del Covid, dovremo valutare dunque il rapporto rischio-benefici per loro. Ma anche le giovani donne finiscono in terapia intensiva per Covid. Dunque servirà un lavoro meticoloso per capire se il rapporto rischi benefici è a favore del vaccino per tutte le età».

La notizia diventa comunque un’ulteriore certificazione di trasparenza rispetto a validità, sicurezza ed efficacia dei vaccini. Gli approfondimenti su AstraZeneca nascono da rilevazione di criticità che riguardano riguardano casi rarissimi, eppure come si può notare le analisi dei dati e della situazione a livello medico-scientifico non avrà nulla lasciato al caso da parte dell’ente regolatorio europeo.