Regole Dad asilo, primaria, medie e superiori: il ministro Bianchi spiega perché sono diverse

Si torna a scuola con l’obiettivo di farlo il più possibile in sicurezza

La volontà è quella di tornare a scuola in sicurezza dopo le festività natalizie. Bisogna farlo in uno scenario che, come i bollettini quotidiani certificano, vede un’elevata circolazione del virus. Ed ecco che il nuovo decreto, approvato alla vigilia dell’Epifania, conferma molte delle misure che già erano note in relazione a quarantene ed eventuali disposizioni di didattica a distanza.

Contagi in asili nido, asili e scuole per l’infanzia: massima prudenza

Occhio di riguardo resta riservato naturalmente ai più piccoli. Asili, scuole dell’infanzia e nidi accolgono soggetti non vaccinabili e proprio per questo è prevista la quarantena per tutti nel momento in cui venga accertato un solo caso. Si tratta, tra l’altro, di ambienti dove i frequentanti più giovani non portano la mascherina. La porteranno, invece, gli adulti che ci lavorano tenuto conto che il personale dovranno indossare le Ffp2 che saranno distribuite dalla struttura commissariale.

Contagi in scuola primaria: quando si va in Dad?

In caso di un contagio tra gli studenti di una primaria viene avviata la sorveglianza: Tampone antigenico (o molecolare) di sorveglianza fatto subito e dopo cinque giorni. Al secondo contagiato si va in Dad per dieci giorni.

Dad scuole superiori: quando?

La Dad, per medie e superiori, scatta solo dopo il secondo caso all’interno di una classe solo per i compagni non vaccinati, ha ricevuto la seconda dose o è guarito da più di 120 giorni (vale anche per chi ha solo una dose).

Per chi, invece, avesse completato il ciclo vaccinale (o ricevuto il booster) o sia guarito da meno di quattro mesi, si ha la Dad per dieci giorni dopo tre casi di positività in classe. Con un solo caso si entra in una fase di sorveglianza in cui è previsto l’obbligo di mascherina Ffp2.

Il ministro Bianchi ospite del Tg1

Si avranno, dunque, strade diverse sulle regole. A spiegare il motivo è lo stesso ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. «È diverso - ha dichiarato ai microfoni del Tg1 - il grado di protezione. Sappiamo che per i piccolissimi non c’è vaccino e quindi è necessario proteggerli al massimo».

«I I bambini e le bambine tra 5 e 11 anni - ha evidenziato - hanno raggiunto l’11% di tasso di vaccinazione». «I ragazzi - ha proseguito Bianchi- più grandi sono molto avanti: sappiamo che quasi l’84% ha ricevuto la prima dose e il 74-75% ha ricevuto la seconda. Sono situazioni molto diverse».

«Per i più grandi - ha chiarito - si è presa una misura che è eguale a quella che è presa in tutti i paesi d’Europa e che era già attiva con la circolare del 6 novembre. È una sistematizzazione di un’azione che era già in corso». «Colgo l’occasione - ha detto anche - per spingere tutti a vaccinare sia i bambini piccoli che i ragazzi più grandi».