Reddito di cittadinanza stranieri più facile nel 2022: ecco cosa si prepara

Probabilmente verrà esteso a più stranieri il reddito di cittadinanza, accorciando il periodo di permanenza in Italia necessario

Il Reddito di Cittadinanza è una misura che si rivolge anche a cittadini stranieri, comunitari e non. Lo ha stabilito il decreto n° 4 del 2019, quello che ha partorito la misura che ancora oggi rappresenta lo strumento principale di contrasto alla povertà oggi vigente.

E proprio per i cittadini stranieri su suolo italiano che potrebbero arrivare novità dal 2022, perché tra i correttivi alla misura che si stanno studiando, c’è una specie di estensione della platea a cui potrà essere erogato il sussidio.

Reddito di cittadinanza e stranieri, come funziona?

È l’articolo n° 2, comma 1 del decreto n° 4/2019 (cd Decretone) che prevede la possibilità di assegnare il reddito di cittadinanza anche ai stranieri, sia comunitari che non, ovvero quelli che non appartengono a un Paese dell’Unione Europea.

Occorre però rispettare determinate condizioni. Infatti possono richiedere il Reddito di Cittadinanza i cittadini italiani, i comunitari e gli extracomunitari, o ancora i familiari di cittadini italiani o dell’Unione Europea titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente.

Quando si parla di familiari si fa riferimento a coniuge o partner di unione civile o di altra unione equiparata al matrimonio sulla base della legislazione dello Stato membro di provenienza e nel rispetto delle condizioni previste dalla pertinente legislazione dello Stato membro ospitante.

Inoltre per familiare si può intendere anche il discendente di età inferiore ad anni 21 e gli ascendenti, in entrambi i casi sia direttamente a carico che quelli del coniuge o del partner. Il Reddito di Cittadinanza può essere erogato pure a cittadini di un Paese extracomunitario ma in possesso del permesso UE per soggiornanti di lungo periodo.

Possibile anche il sussidio per gli apolidi, anche in questo caso in possesso di permesso UE per soggiornanti di lungo periodo, ai titolari di protezione internazionale, asilo politico o protezione sussidiaria. Occorre comunque che qualsiasi soggetto che intende richiedere il sussidio, deve aver risieduto in Italia per un periodo minimo di 10 anni, di cui gli ultimi due continuativamente.

Cosa potrebbe cambiare adesso

Ciò che adesso si pensa di fare è ritoccare i 10 anni di residenza in Italia per gli stranieri. Si pensa a dimezzarli a 5 o addirittura a soli 2, quelli consecutivi prima citati. Le regole originarie escludono una parte rilevante della popolazione straniera che in Italia vive in prossimità della povertà.

E se è vero che la misura punta proprio a dare manforte a soggetti in difficoltà, è evidente che questo limite sia anomalo a tal punto che adesso si vuole intervenire in modifica. Probabilmente è proprio il vincolo dei 10 anni a limitare l’erogazione del Reddito di Cittadinanza a stranieri.

Su 1,2 milioni di famiglie beneficiarie del sussidio infatti, meno di 150.000 sono straniere. Numeri che evidenziano l’anomalia prima citata che adesso si vuole correggere. Potrebbero quindi bastare 5 anni di residenza in Italia o addirittura solo 2 anni per poter rientrare nella misura. Leggi anche: Reddito di cittadinanza, bonus fino a 4.680 euro: cosa si può fare e come presentare domanda