Nuove regole Covid, Sileri: «Ora picco, poi modifiche per allentare presa»

Il sottosegretario del ministero della Salute Pierpaolo Sileri è intervenuto nel corso della trasmissione Radio Anch’io su Rai Radio 1

«Stiamo vivendo un picco. Vi sarà una decrescita dei casi e tutte le regole che stiamo mettendo in atto, in un tempo relativamente breve, potranno essere di nuovo modificate per allentare la presa». Lo ha detto, intervenendo nel corso della trasmissione Radio Anch’io, in onda su Rai Radio 1, il sottosegretario della Salute Pierpaolo Sileri.

Nuove regole Covid dall’1 febbraio 2022

L’1 febbraio, tra l’altro, entreranno in vigore le nuove limitazioni relative all’ingresso in diversi esercizi commerciali con Green Pass. «Dobbiamo prendere ciò che facciamo - ha spiegato Sileri - non come un qualcosa di fisso, ma come un qualcosa di modulabile».

Gli scenari oggi, seppur con la dovuta prudenza, raccontano una realtà che svela margini di miglioramento. «La variante Omicron - ha spiegato il sottosegretario - ci sta ponendo di fronte ad un virus che sicuramente corre di più, ma sembra meno grave in una popolazione vaccinata».

«È verosimile - ha spiegato in funzione di un eventuale e possibile miglioramento della situazione - che nelle prossime settimane molte di queste regole verranno ulteriormente riviste».

Colore regioni, Sileri: «Non serve rimodulazione, giallo scomparirà»

L’Italia, da ormai oltre un anno, basa le restrizioni regionali sui colori dipendenti dalla situazione epidemiologica. Sono cambiati i parametri nel corso del tempo, virati sempre più dall’incidenza dei contagi alla situazione degli ospedali, ma oggi c’è chi chiede che il sistema venga messo da parte.

«Il mio punto di vista - ha chiarito Sileri - è che non servirà rimodulazione dei colori. Proprio per l’andamento del virus, e già vi è una riduzione dei ricoveri, da qui a qualche settimana si tornerà di nuovo ad una situazione in cui il giallo scomparirà».

La sensazione è che, dunque, Omicron oggi sia un «passaggio intermedio - come ha detto il sottosegretario - verso qualcosa di più gestibile e col quale possiamo convivere».

Malati e positivi, concetto diverso da spiegare

Si è molto parlato dell’ipotesi che ai fini di uno stop all’allarmismo si potesse stoppare la distribuzione quotidiana dei dati relativi al contagio. «Il bollettino - ha spiegato Sileri - rimane. È come vanno presentati i fatti che fa la differenza. Qui ci deve aiutare tutta la comunicazione e i media. Oggi non è importante il numero dei contagi, che ovviamente deve essere riportato, quanto andare a vedere il numero dei ricoveri e delle persone che vanno in terapia intensiva».

Il principio, nel momento in cui si raggiungono centinaia di migliaia di persone con il virus, deve essere chiaro. «Non sono - ha spiegato Sileri- 200.000 malati, sono 200.000 positivi».

Quella che ormai si immagina possa essere una minore aggressività di Omicron e l’azione della vaccinazione, largamente diffusa tra gli italiani, possano ormai traghettare verso una fase diversa della pandemia in cui un positivo, soprattutto se vaccinato con tre dosi, ha molte meno possibilità di sviluppare una patologia grave rispetto al passato.