Novità Inps: Pensioni a 62 anni divise in 2 quote, sconti ogni 10 di lavoro gravoso o per figlio

Una nuova proposta sulle pensioni anticipate prevede una quota retributiva della pensione da incassare come bonus dopo l’anticipo

Mandare in pensione chi è interessato già a 62 anni, dividendo la pensione in due quote, prendendone una più bassa per i 5 anni di anticipo e prendendone una più alta una volta raggiunta l’età di 67 anni, questo è il punto cardine della proposta di Pasquale Tridico, Presidente dell’Inps che l’ha esposta al convegno «Pensioni: 30 anni di riforme».

E in più si potrebbe optare per sconti sostanziali per lavoratrici madri e per i lavori gravosi. Ma di cosa si tratta davvero e come funziona questa innovativa proposta del Presidente dell’Inps necessita di un approfondimento.

Pensioni: l’innovativa proposta di Tridico per la pensione già a 62 anni di età

Con la proposta di Tridico il sistema verrebbe dotato di flessibilità in uscita, si consentirebbe di lasciare il lavoro ancora a 62 anni anche senza la quota 100, con tanto di problema scalone risolto. Una proposta che definire innovativa o alternativa non è esercizio azzardato.

Infatti si tratta di dividere la pensione in due quota, una contributiva ed una retributiva, con la prima che evidentemente è svantaggiosa, ma che durerebbe solo per gli anni di anticipo richiesti. Per esempio, un lavoratore interessato a lasciare subito il proprio lavoro, con la proposta Tridico potrebbe farlo già a 62 anni, come si legge sul quotidiano “Il Sole 24 Ore”.

Ma per farlo dovrebbe accettare un ricalcolo interamente contributivo della pensione, anche per quei periodi di contribuzione che ricadono nel sistema retributivo.

In altri termini, a fronte dell’anticipo, il lavoratore dovrà rinunciare a buona parte della pensione, soprattutto se i periodi ricadenti nel sistema retributivo sono tanti. Una penalizzazione tanto più pesante quanto più è grande la parte retributiva di una carriera lavorativa.

Si tratta di una penalizzazione che sconsiglierebbe a molti di anticipare l’uscita, un po’ quello che accade con opzione donna. Ma si tratterebbe di una penalizzazione a tempo, perché una volta finito l’anticipo, cioè una volta arrivati a 67 anni di età e quindi all’età canonica per la pensione di vecchiaia, la pensione verrebbe ricalcolata aggiungendo la parte retributiva spettante.

Lavori gravosi, usuranti e donne lavoratrici

«Occorre pensare ad una flessibilità strutturale del pensionamento, collegata al metodo contributivo», questo ciò che pensa Pasquale Tridico nel produrre la sua particolare idea di sistema previdenziale, con un occhio di riguardo a quelle categorie che più delle altre necessitano di flessibilità.

Parliamo dei soliti lavori gravosi e delle donne. Ridurre il coefficiente 2,8 della pensione minima per uscire a 64 anni, portandolo a 2,5 andrebbe fatto immediatamente. Così come andrebbero previsti sconti per i lavori gravosi in materia di contribuzione versata.

Tridico pensa ad un anno di contributi in meno per le uscite anticipate per ogni 10 anni di lavoro gravoso svolto. E sempre di un anno di sconto sui contributi, ma per figlio avuto sarebbe l’idea di agevolazione per le donne lavoratrici.