Muore di Covid in pochi giorni: «Non era vaccinata», una grave complicanza acuta

Viareggio, 30enne muore di Covid in pochi giorni: «Non era vaccinata», una grave complicanza acuta

Si chiamava Katia Lamberti la ragazza di 30 anni che ha perso la vita dopo essere risultata positiva al Coronavirus. Da pochi giorni aveva scoperto la sua positività ed è morta per un improvviso arresto cardiorespiratorio.

Morta di Covid a soli 30 anni: «Non era vaccinata»

Katia era una giovane imprenditrice, titolare di un locale a Torre del Lago, una frazione di Viareggio. Il suo compagno era risultato positivo ed anch’esso lavorava nel locale come chef.

La 30enne non era vaccinata e secondo quanto riporta la Asl, aveva accusato i classici sintomi del Covid, ovvero febbre e problemi respiratori lievi. Le sue condizioni di salute non destavano alcuna preoccupazione, tant’è che non era necessario il ricovero in ospedale. Katia si trovava a casa e i medici hanno sottolineato che non vi era alcun segnale che lasciava presagire il peggio.

All’improvviso però, nella giornata di domenica, si è sentita male. È stato il compagno a lanciare l’allarme dopo averla trovata a terra priva di sensi. Poiché i soccorsi tardavano ad arrivare, è stato il ragazzo a portarla in ospedale con la sua auto.

Giunti in ospedale, è stata soccorsa dai sanitari che hanno constatato che era in arresto cardiorespiratorio. Sono stati inutili i tentativi di rianimarla durati circa un’ora, la giovane donna non ha mai risposto.

Cosa è successo a Katia Lamberti. Il papà lancia un appello: «Vaccinatevi»

Sempre secondo la Asl, la morte della donna potrebbe essere avvenuta in seguito ad una complicanza acuta cardiorespiratoria della malattia Sars-Cov2 che negli ultimi giorni si era manifestata. È stata disposta l’autopsia e tutti gli accertamenti in laboratorio per chiarire le esatte dinamiche del decesso e le eventuali presenze di patologie pregresse che al momento non risultano.

Resta il dolore della famiglia di Katia che sta cercando in tutti i modi di capire cosa le è successo e soprattutto se poteva essere salvata. «Vogliamo sapere la verità se c’era la possibilità di salvarla, ditemi voi come si possa continuare a vivere», chiede papà Alfonso.

Per la Asl i sintomi che stava avvertendo Katia, ovvero febbre e disturbi respiratori, erano stati descritti come minori. Ma per Alfonso, sua figlia «peggiorava a vista d’occhio, ma dicevano che non fosse niente di preoccupante».

Il compagno Emanuele, anche lui positivo al tampone, al Corriere della Sera ha dichiarato: «A chi abbia contratto il Covid e si trovi a casa, vanno garantiti aiuti maggiori. È giusto che non si affollino gli ospedali, ma se una persona chiama per chiedere aiuto, ci deve essere qualcuno competente che viene e decide il da farsi».

C’è un altro aspetto che presto verrà approfondito: circa un mese fa Katia si era sottoposta ad una operazione di chirurgia estetica a Firenze. Il padre Alfonso si chiede se quell’operazione possa aver influito in qualche modo sul tragico epilogo: "Anche su questo aspetto chiediamo che venga fatta la massima chiarezza".

Purtroppo non aveva fatto il vaccino anche se avrebbe dovuto riceverlo tra qualche giorno. Per questo motivo il papà ha lanciato un forte appello pieno di dolore: "Vaccinatevi, perché è importante. Mia figlia era preoccupata quando toccavamo l’argomento vaccino, ma non abbiate dubbi".