La giovane attrice racconta il rapporto con il personaggio che interpreta nella serie di Rai 1
Con il ritorno in televisione di Doc – Nelle tue mani, i telespettatori hanno potuto ritrovare uno dei personaggi principali e più amati della serie, la dottoressa Giulia Giordano.
È stata proprio lei, la protagonista indiscussa dei primi due episodi, nei quali è passata dalla gioia di aspettare un bambino e dall’idea di poter costruire un futuro con il dottor Lorenzo Lazzarini, al dramma dell’interruzione della gravidanza e della morte del suo collega.
Il volto di Giulia Giordano, come ormai noto, vista la popolarità riscossa, è quello di Matilde Gioli, nome d’arte di Matilde Lojacono, 32enne attrice di padre pugliese e madre toscana. La giovane attrice, ha raccontato a Radiocorriere TV, il suo rapporto con il personaggio che interpreta.
Un rapporto entrato in simbiosi, in cui spesso si confondono i ruoli, tanto che, racconta, si è trovata in situazioni in cui qualcuno cercava un medico e lei è stata tentata di alzare la mano. Anche la gente, che la riconosce per strada, molte volte la chiama dottoressa: “È fighissimo, volevo fare il medico per cui è una bella sensazione”.
“Gli anni trascorsi con Giulia”, racconta Matilde Gioli, “mi stanno insegnando a stare un po’ al mio posto”. Infatti la dottoressa Giordano è una donna precisa sul lavoro, sobria, introversa, mai invadente, molto diversa invece dalla giovane attrice, che ha un carattere abbastanza espansivo.
Nella prima stagione di Doc – Nelle tue mani, avevamo incontrato una Giulia che, nonostante si fosse trovata all’improvviso messa da parte dall’uomo che amava, aveva tirato avanti, sperando che Andrea potesse ritrovare, oltre alla memoria, anche le sensazioni che provava nei suoi confronti.
Gli ostacoli per la dottoressa Giordano proseguiranno anche nella seconda stagione, come rivelato proprio da Matilde Gioli: «Giulia vivrà una serie incredibile di vicissitudini alle quali deve reagire. Lo farà con la determinazione che la contraddistingue.»
L’attrice ha anche avuto la possibilità di raccontare l’impatto della pandemia nelle nuove puntate. Questo avvicinarsi della finzione alla realtà, è stato molto importante per lei, soprattutto per capire cosa hanno passato i medici negli ultimi mesi.
“Dovendo simulare un reparto Covid all’interno del nostro set, abbiamo girato con i dispositivi, le imbragature, lo abbiamo fatto per settimane per dieci ore al giorno, ed è stata durissima. Posso ben immaginare quanta fatica, quanta sofferenza, possano essere costate a chi l’ha fatto per mesi e mesi nella realtà, con il peso della responsabilità dei malati veri”, la sua testimonianza.
E, a proposito di finzione e realtà, ha rivelato che, per essere più realistici, il cast ha dovuto ascoltare delle vere testimonianze, delle quali alcune molto forti, tanto da capire che “La quotidianità di un reparto Covid è veramente una trincea”.
