Covid, che autunno sarà? Il punto di vista di Walter Ricciardi

Il docente di Igiene dell’Università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute ha parlato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera

Non «pessimista», non «allarmista», ma «realista». Si definisce così Walter Ricciardi in relazione al suo punto di vista sulla situazione Covid. Ne ha parlato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera del 19 febbraio, spiegando i motivi che lo spingono a ritenere che questa debba continuare ad essere una fase da gestire ancora con prudenza.

Covid, Ricciardi ricorda che la pandemia è ancora «presente nel mondo»

Il docente di Igiene dell’Università Cattolica di Roma, nonché consigliere del ministro della Salute, ha ribadito come la pandemia sia ancora «presente nel mondo» e ci siano situazioni in un sistema sanitario «evoluto» come quello di Hong Kong che fatica a gestire i 30.000 casi al giorno con cui si deve confrontare. Il paese asiatico, per intendersi, ha una popolazione che è un decimo di quella italiana.

Covid e Green Pass, Ricciardi parla della differenza tra situazioni all’aperto e al a chiuso

Ed è sicuramente un dato che va in controtendenza con la situazione italiana. I dati che esprimono un netto calo della curva e questo, in un certo senso, fa sì che si soffi sul vento delle riaperture, ma soprattutto di allentamenti delle restrizioni. A partire da una limitazione dell’uso del Green Pass come requisito o addirittura ad una sua abolizione.

«Il governo italiano - ha spiegato Ricciardi - ha mantenuto un atteggiamento responsabile. Il processo di allentamento va avanti, tranne che nei luoghi critici come quelli del lavoro. Giusto essere meno restrittivi all’aperto, se bar e ristoranti hanno tavoli distanziati si può rinunciare alla certificazione verde. Al chiuso non se ne parla. Mascherina e lasciapassare necessari».

Previsioni Covid per il futuro

Gli scenari che si stanno prefigurando, con una popolazione italiana largamente vaccinata o che ha contratto l’infezione, è che ci saranno mesi di tregua nella partita contro il Covid. Scenari già visti già nel 2020 e nel 2021, quando i mesi più caldi sono stati contraddistinti da mesi meno impegnativi a livello sanitario contro il virus.

Per alcuni scienziati c’è la possibilità che l’arrivo di Omicron, una variante più diffusiva ma meno patogena, possa essere stato in qualche modo un segnale in grado di traghettare verso la fine della pandemia. Altri esperti, però, suggeriscono come un virus che spesso si è rivelato sorprendente potrebbe ancora sparigliare le carte. Una prospettiva che sarebbe non semplice che si realizzi, ma che è da considerare a livello ipotetico così come la valutazione della copertura vaccinale.

Le parole di Ricciardi sull’autunno

Ricciardi non sembra avere dubbi rispetto alla necessità di mantenere un atteggiamento prudenziale in vista dell’autunno. «Affrontiamolo - ha dichiarato - in sicurezza». La strada indicata da Ricciardi è chiara: «Rivaccinare le persone fragili e gli operatori sanitari con la quarta dose. Prepariamoci a una nuova stagione, non necessariamente drammatica, caratterizzata dal ritorno dei virus respiratori tra i quali il Sars-Cov2. I vaccini hanno un’efficacia straordinaria ma dopo un certo numero di mesi dall’ultima dose l’immunità perde vigore e bisogna rinforzarla. Ricordiamo che chi ha ricevuto il richiamo a fine ottobre, potrebbe presto essere vulnerabile».

Ricciardi ha, inoltre, spiegato come la necessità di ripetere i vaccini non rappresenterebbe «uno schema atipico», sottolineando come anche altri necessitano di un richiamo. «Gli anti Covid - ha spiegato - sono molto sicuri, molto efficaci e poco duraturi». Leggi anche: Ultime Green Pass: ipotesi allentamento ad aprile, cosa si sa