Covid, Rasi: «Titoli di coda epidemia? Tutto sta andando in quella direzione»

Il professor Guido Rasi ha parlato in un’intervista rilasciata a La Stampa

È sempre più ricorrente l’interrogativo se, vista l’evoluzione di Omicron, si possa iniziare a parlare di fine pandemia. Una domanda a cui ha risposto anche il professor Guido Rasi, nell’ambito di un’intervista rilasciata a La Stampa del 2 febbraio.

Covid, Rasi: «Il problema è la disomogeneità territoriale dei contagi»

L’ex direttore dell’Ema, docente di Microbiologia dell’Università Tor Vergata e consigliere del commissario Figliuolo si è espresso, a domanda precisa, sulla possibilità che l’epidemia possa aver raggiunto i «titoli di coda».

«Solo per scaramanzia - ha ammesso Rasi - dico che è possibile, ma sì, tutto sta andando verso quella direzione. Il rischio di nuove varianti in grado di generare nuove ondate è però insito nel fatto che nel mondo abbiamo ancora 2 milioni di infezioni al giorno. E il problema è la disomogeneità territoriale dei contagi».

Situazione Covid in miglioramento, ma ci sono aree nel mondo poco vaccinate

Il calo dei contagi e dei ricoveri sono segnali che, in base alle parole dell’esperto, possono essere interpretati come indicazioni del fatto che forse la luce in fondo al tunnel è davvero vicina. Evidenza da acquisire nella consapevolezza che nella lettura della situazione non mancano le criticità.

«Se in Europa occidentale - ha ricordato Rasi - siamo intorno al 90% di vaccinati, ad Est abbiamo aree al 40%. E se restano sacche così grandi dove il virus può facilmente circolare è difficile che non muti e non arrivi anche in altri Paesi. A meno che non ci isoli dal resto del mondo. Cosa insostenibile socialmente ed economicamente».

Covid, Rasi:»È altamente probabile che nuove ondate spinte da mutazioni non generino allarme sanitario"

Il rovescio della medaglia rispetto alle prospettive di fine pandemia o comunque di definitivo controllo della situazione è che eventuali mutazioni potrebbero andare nella direzione in cui è andata Omicron. Potrebbero cioè essere meno aggressive. Una possibilità che nasce anche da quelle che sono le conoscenze storiche della scienza.

«Non è scritto nella pietra - ha precisato Rasi - ma se andiamo a ripercorrere la storia evoluzionistica dei virus vediamo che per sopravvivere tendono a salvaguardare l’organismo che li ospita. Quindi è altamente probabile che eventuali nuove ondate spinte da ulteriori mutazioni non generino più un vero allarme sanitario. Ma per non correre rischi dobbiamo favorire la vaccinazione nel resto del mondo».

Covid, Rasi: «Se trend continua così a inizio marzo a tappe verso normalizzazione»

In attesa di capire quali saranno le prospettive nel medio termine, quelle relative alle prossime settimane potrebbero rappresentare un orizzonte gradito. «Sempre con la dovuta scaramanzia - ha spiegato il professor Guido Rasi - se il trend continua così credo che a inizio marzo potremo andare a tappe verso la normalizzazione e arrivare a un’estate quasi tranquilla»