Positivi al Covid: come funziona e come potrebbe cambiare la quarantena
Normalità. È la parola che, da quando il Covid ha fatto irruzione sulla scena mondiale, viene ripetuta più spesso come traguardo da raggiungere. In un’intervista rilasciata dal generale Francesco Paolo Figliuolo a Repubblica (del 6 febbraio) si evince come la situazione in Italia possa ritenersi tale da non ritenere l’obiettivo poi così lontano.
Covid, l’importanza della terza dose contro Omicron
Il generale, nonché commissario all’emergenza coronavirus, ha ricordato quanto la campagna vaccinale abbia giocato un ruolo fondamentale. Anche perché, anche con la nuova variante, si è visto come a fronte delle positivizzazioni, non si aveva lo stesso proporzionale aumento di ricoveri.
«Omicron - ha spiegato - ha causato una forte impennata di contagi, ma non un aumento altrettanto repentino dei ricoveri, proprio grazie alla copertura così ampia. Se non avessimo accelerato sulle terze dosi, con un numero di somministrazioni giornaliere notevole, i ricoveri avrebbero avuto ben altro andamento. Le conseguenze le avremmo viste sugli ospedali, ma anche sull’economia».
Senza i vaccini alla grande moltitudine di infezioni sarebbero corrisposti ben altri numeri relativi alle ospedalizzazioni. E con una pressione sui sistemi sanitari difficile da sostenere si sarebbe probabilmente assistito a decisioni purtroppo già viste: chiusure con «colori» delle regioni destinati al peggioramento, un numero maggiore di morti e un freno alle attività produttive, con negative conseguenze sociali facilmente deducibili.
Covid, Figliuolo: «Anche Omicron sta scemando, bisgona tenere alta la concentrazione»
È stata, dunque, eretta quella che Figliuolo nella sua intervista definito «una barriera contro le conseguenze più gravi del Covid». Questo fa sì che si possa guardare al futuro con una prospettiva diversa: «Oggi - ha spiegato il generale - vediamo che anche la variante Omicron sta scemando. Le curve di contagi e ricoveri continuano a calare. Il virus però circola ancora. Bisogna tenere alta l’attenzione ora che entriamo in una fase più favorevole, in cui le risorse sanitarie potranno essere ribilanciate verso la loro naturale destinazione: la cura delle patologie gravi e la prevenzione».
Quarta dose, Figliuolo: «Non è prevista per il prossimo futuro»
La scelta di rendere il Green Pass con durata illimitata per chi ha ricevuto il booster rappresenta, per il momento, l’indice del fatto che non ci sono evidenze scientifiche che portino alla necessità di immediata di una inoculazione dopo il booster. «Una quarta vaccinazione - ha spiegato Figliuolo - come le precedenti non è prevista per il prossimo futuro. Ma il sistema delle somministrazioni ha dato buona prova di sé. Credo che si farà trovare pronto per qualsiasi evenienza».
Una risorsa su cui contare quello del sistema vaccinale creato in Italia e che, come è noto, ha toccato picchi di inoculazioni quotidiane che sono andate anche oltre le 600.000. «Ma - ha aggiunto il generale - se la quarta dose fosse prevista solo per immunodepressi e anziani, si può immaginare di fare leva su una somministrazione più capillare con farmacie, medici di medicina generale e pediatri».