Covid, Fauci: «Possibile basti booster, l’importante però è non escludere nulla»

Il virologo ha parlato in un’intervista rilasciata a La Stampa

«Non lo sappiamo ancora, non abbiamo una risposta». Sono le parole con cui il virologo di fama mondiale e consigliere della Casa Bianca Anthony Fauci si è espresso sulla possibilità che possa essere necessaria una quarta dose di vaccino contro il Covid. Ne ha parlato in un’intervista a La Stampa dell’11 febbraio.

Vaccino Covid, basta il booster?

«È possibile - ha evidenziato - che basti il booster. Ma solo monitorando la situazione e studiando l’efficace della risposta del sistema immunitario sul lungo periodo, avremo elementi per decidere». Parole da cui emerge che l’orientamento rispetto all’eventuale necessità di un nuovo richiamo sarà strettamente legato a quelle che saranno le evidenze scientifiche.

Quarta dose, c’è ipotesi che serve solo per alcune categorie

Fauci, tra l’altro, si è allineato all’opinione di altri scienziati secondo cui alcune categorie hanno maggiori probabilità di essere candidati ad una nuova inoculazione. «È - ha dichiarato - possibile, forse probabile, che le persone anziane e quelle con certe patologie avranno bisogno di altre somministrazioni. Quel che però adesso osservo qui negli Stati Uniti è che la risposta dopo tre dosi di vaccino mRna e due di Johnson&Johnson, è buona anche in questa fascia della popolazione. L’importante però è non escludere nulla».

L’attuale situazione Covid inizia ad offrire spazio all’ottimismo, ma il compito della scienza è anche quello di prefigurare tutti i possibili scenari. «Se restiamo - ha spiegato Fauci - in questa dimensione con la presenza di Omicron, direi che la direzione è quella giusta. Tuttavia, non voglio e non posso essere troppo fiducioso».

Covid e il rischio nuove varianti

Lo scenario di cui ha parlato Fauci e che si sta vivendo è legato all’azione della variante Omicron e, in parte, al residuo della diffusione di Delta. «La direzione del virus - ha ricordato il virologo - è imprevedibile, è possibile che una nuova variante emerga e quindi in definitiva non credo sia appropriato dire che siamo alla fine».

Concetto espresso ripetendo, però, come allo stato attuale la situazione generale è quella in cui i parametri con cui si monitora la fase epidemiologica sono confortanti.

Quella di Fauci è, dunque, una linea votata alla prudenza rispetto alle previsioni sul futuro. Il rischio, magari e auspicabilmente solo ipotetico, che un nuovo ceppo del virus possa sparigliare le carte nel medio-lungo periodo c’è.

Vaccinazione Covid, Fauci: «Modo più efficace per indebolire virus, che non verrà eradicato»

Per «il ripristino della normalità perduta», il virologo ha inteso indicare quella che è «la strada maestra», cioè «insistere sulle inoculazioni». Una necessità che riguarda paesi come ad esempio gli Stati Uniti dove il livello dei cicli vaccinali completati (anche con booster) non è pari a realtà come l’Italia.

E più volte gli scienziati hanno ricordato quanto sia fondamentale avere una copertura vaccinale nel mondo, paesi poveri compresi, affinché si possa uscire dai rischi che il futuro della pandemia riserva. «Dobbiamo - ha aggiunto Fauci sulla vaccinazione - renderci conto che è il modo più efficace per indebolire il virus che non verrà certo sradicato». L’obiettivo diventa perciò ridurre l’aggressività del virus, in maniera tale da veder diminuire le forme gravi e proiettarsi in un futuro con meno restrizioni.