Covid, Bassetti: «È iniziata la discesa, Omicron 2 non è un problema»

Il professor Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive del San Martino di Genova, ha fatto il punto della situazione Covid in Italia

«Possiamo dire che è iniziata la discesa della curva epidemiologica del Covid-19». Sono le parole rilasciate all’Adnkronos con cui il professor Matteo Bassetti ha fatto il punto della situazione Covid in Italia.

Covid, Bassetti ipotizza che la discesa potrebbe essere veloce

Il direttore delle Malattie del San Martino di Genova ha preannunciato che «nelle prossime settimane» la discesa potrebbe essere «anche veloce» sulla falsariga di quanto si è già verificato in altri paesi. Rispetto, invece, alla variante Ba.2 o Omicron 2 di cui si è parlato per la sua diffusione inizialmente soprattutto in Danimarca secondo l’infettivologo non è il caso di dare adito ad allarmismi.

«Il fatto - ha specificato Bassetti - che Omicron 2 sia stata rilevata in Italia non è un problema e non deve creare allarme perché è una ‘sorella’ della variante Omicron che abbiamo visto essere molto contagiosa ma non sta creando stress negli ospedali». Quello delle mutazioni, tra l’altro, è un fatto di cui si ha perfetta contezza in campo scientifico. «Le varianti - ha aggiunto il professore - ci saranno perché lo dice la storia dei virus dobbiamo essere attenti e sequenziare».

Su Omicron 2, tra l’altro, si è espresso anche il direttore dello Spallanzani, il professor Francesco Vaia. «L’abbiamo sequenziata - si legge in un virgoletattato riportato sempre dall’Adnkronos - da più di un mese, ma non ci sembrava il caso di creare allarmismi. Non deve spaventarci perché è uguale a Omicron».

Situazione Covid in Italia, La Vecchia: «A Pasqua, se tutto va bene, fuori da questo ciclo pandemico»

Sulla situazione Covid in Italia si è espresso anche il professor Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Università di Milano. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera del 29 gennaio ha sottolineato come si tratti «di resistere un mese», con riferimento alla necessità di mantenere le misure prudenziali anche a livello individuale.

«A fine febbraio - ha dichiarato - dovremmo avere circa 10mila casi al giorno, ovvero 10 volte meno di quanto avviene ora, con un’ulteriore discesa a marzo. Anche la pressione sugli ospedali e i decessi caleranno, con un ritardo di circa due-tre settimane rispetto al numero di contagi». «A Pasqua - si legge sul Corriere della Sera - se tutto va bene, dovremmo essere fuori da questo ciclo pandemico che ci accompagna da più di due anni».

«Non possiamo - si legge in un altro passaggio - escludere la comparsa di altre varianti, ma ciò è improbabile nel breve periodo, considerata la diffusa immunità dai vaccini e da Omicron. Il virus non scomparirà, ma il suo impatto da marzo in poi resterà marginale a lungo». Parole, quelle degli esperti, che autorizzano a immaginare che l’uscita dal tunnel, seppur con tutta la prudenza del caso, potrebbe davvero essere vicina.