Covid, Abrignani (Cts) : «Nei prossimi 30 giorni 2500 morti No-Vax evitabili»

L’immunologo, intervenendo ai microfoni di Radio 24, ha fatto il punto della situazione Covid in Italia sottolineando con i numeri quanto fondamentale sia la vaccinazione nella sfida contro il Covid

L’alto numero di contagiati, la variante Omicron e la sostenuta circolazione del virus impongono che, in questo inizio del 2022, il Covid resti un argomento di stretta attualità. Se ne è parlato nel corso della trasmissione Il Caffè della domenica, in onda su Radio 24. È intervenuto il professor Sergio Abrignani, immunologo dell’Università di Milano e membro del Comitato Tecnico Scientifico, che ha fatto il punto della situazione sugli scenari futuri.

Situazione Covid in Italia: «Dobbiamo concentrarci su numeri ricoveri in t.i. e decessi»

«Sono dati - ha chiarito Abrignani in merito alle cifre sulla situazione epidemiologica di questi giorni - preoccupanti, ma non drammatici. Dobbiamo per un attimo scordare quel numero impressionante di nuove infezioni (150-200.000 a seconda delle giornate) e concentrarci sui numeri dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi».

«Rispetto ad un anno fa - ha ricordato - quando avevamo dieci volte meno infezioni (20-30.000 infezioni), avevamo due-tre volte più ricoveri in terapia intensiva e tre-quattro volte più ricoveri. Questo vuol dire che quest’estensiva campagna di vaccinazione ha fatto tanto, dobbiamo fare di più e teniamo conto che i tre quarti delle persone in terapia intensiva è gente non vaccinata. Se tutti fossimo vaccinati, oggi saremmo tutti in zona bianca.»

L’apertura delle scuole scuole come rischio da prendere se è tutto aperto

Zona bianca vuole anche dire praticamente tutto aperto, nella scala di colori che disciplina le regole anti-Covid per i territori. Tuttavia, con l’ausilio del Green Pass e Super Green Pass si è evitato fino al momento di dover ricorrere alle chiusure. Abrignani ha sottolineato come l’apertura delle scuole, con tutte le altre attività aperte, è un rischio da prendere, considerata l’importanza del tema. Diverso sarebbe stato se la situazione fosse stata tale da ricorrere a serrate come il lockdown. Eventualità sulla quale l’immunologo ha assicurato: “Non ci torneremo”. «Non c’è niente - ha proseguito rispetto all’eventualità - che faccia prevedere».

Non vaccinati, sono in 2,2 mln tra gli over 50: Abrignani ricorda qualche numero significativo

E se oggi il virus circola e la situazione degli ospedali non è drammatica come nei periodi peggiori è merito dei vaccini. Quello stesso problema che esiste una residua parte di non vaccinati che si proverà a risolvere, ad esempio, con l’obbligo vaccinale per gli over 50 e il Super Green Pass per la tessa fascia di età.

«Al di sopra dei 50 anni - ha ricordato Abrignani - ci sono circa 2,2 milioni di italiani che non sono vaccinati ancora, circa il 7% di quella fascia di età. Contribuiscono al 75% ai ricoveri in terapia intensiva, al 60 % dei morti. In questi ultimi dieci giorni abbiamo avuto una media di 160 morti al giorno. Di questi circa 85-90 sono non vaccinati, sono morti che potevano essere evitati. Nei prossimi 30 giorni, avremo 2500 morti, se continuiamo con questo ritmo, No-Vax, cioè di gente non vaccinata, che potevano essere evitati».

«Ci sono 2500 italiani - ha incalzato - almeno che moriranno nei prossimi 30 giorni che non dovrebbero morire, basterebbe che fossero vaccinati». «Anche i vaccinati - ha spiegato l’immunologo - muoiono, è vero. Ma muoiono ultraottantenni e che hanno fatto di tutto per proteggersi» Per gli altri «è come - ha evidenziato Abrignani - andare in moto a folle velocità senza casco».