Case popolari: ecco come funziona l’assegnazione e chi ne ha diritto

La guida alle case di edilizia residenziale pubblica, dai requisiti per ottenere l’assegnazione dell’alloggio alle modalità di assegnazione.

Per le persone disagiate come reddito o salute, lo Stato Italiano prevede la possibilità di avere un alloggio di edilizia residenziale pubblica. In altri termini, lo Stato provvede ad assegnare alloggi a persone o famiglie che non hanno la possibilità, per un motivo o per un altro, di avere un proprio alloggio. Si tratta di unità abitative, altrimenti dette Case Popolari, che lo Stato assegna solamente a determinate persone che rispettano determinate condizioni.

Case popolari, a chi spettano

Le case popolari quindi, possono essere attribuite solamente per bando pubblico. Questa la regola principale da seguire per capire come si può entrare nella platea dei potenziali assegnatari delle case di edilizia residenziale pubblica. Come sempre in occasione dei bandi pubblici bisogna rispettare determinati requisiti, cioè quelli previsti dallo Stato e quelli previsti del bando stesso.

Le case popolari quindi, sono immobili di proprietà dello Stato, che vengono messe a disposizione delle persone maggiormente bisognose. Questo è il motivo per cui queste unità abitative sorgono. Lo Stato quindi, per venire incontro ai disagiati e per contrastare l’emergenza abitativa in cui si trovano, può concedere il godimento di un immobile di sua proprietà, ma non in via gratuita. Infatti gli assegnatari della casa popolare devono pagare un canone mensile commisurato alla loro situazione reddituale. In pratica, un canone di affitto, che naturalmente prevede un costo inferiore ai prezzi di mercato.

Il canone è proporzionato alla situazione reddituale dell’inquilino e le case popolari sono destinate alle categorie di persone particolarmente svantaggiate, che possono essere circoscritte a:

  • Persone senza reddito o con reddito inferiore ai limiti di legge;
  • Invalidi e disabili;
  • Genitori single con figli a carico;
  • Persone senza fissa dimora.

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Il bando per le Case Popolari è periodico

Per poter richiedere una casa popolare occorre attendere l’emanazione del bando da parte degli Enti locali (Regioni e Comuni). Un bando di assegnazione pubblicato periodicamente. Le case popolari vengono assegnate sulla base di un punteggio, che viene calcolato tenendo conto di diversi fattori.

Tra i requisiti necessari per poter ottenere l’alloggio c’è l’assenza di altri immobili intestati al nucleo familiare di chi procede con la richiesta. Inoltre, non bisogna avere su altri immobili alcun diritto di godimento diverso dalla nuda proprietà, come possono essere l’usufrutto, il diritto di uso o abitazione e così via. Tutto ciò a meno che l’immobile di cui si può godere non sia fatiscente, soggetto a danni da calamità naturali o non idoneo alle esigenze della famiglia del richiedente.

Una volta emanato il bando, occorre presentare richiesta inoltrando il modulo all’Ente che emana lo stesso bando. La domanda permetterà al richiedente di essere inserito in una graduatoria e, quando verranno costruiti nuovi alloggi oppure quando si libereranno altri già esistenti l’ente pubblico provvederà ad assegnare una casa.

Tra i requisiti che tutti i bandi di assegnazione prevedono ci sono:

  • Il non essere stato sfrattato da altre case popolari negli ultimi cinque anni;
  • Il non essere stato occupante abusivo di altre case popolari negli ultimi cinque anni;
  • L’essere residente nel territorio del Comune dove l’alloggio è disponibile;
  • Il non superare una soglia di reddito massimo, in proporzione ai membri della famiglia.

Tutti i bandi sono destinati a cittadini italiani, europei ed extracomunitari in regola con il permesso di soggiorno.