Carolina Marconi: “Non sono idonea per l’adozione di un bambino perché ho avuto un tumore”

L’ex concorrente del Grande Fratello lancia un appello per cambiare la legge che impedisce l’adozione ai guariti da tumore

Il desiderio di diventare mamma non ha mai abbandonato Carolina Marconi, ex concorrente del Grande Fratello che, proprio grazie ad esami propedeutici ad una gravidanza assistita ha scoperto, a marzo del 2021, di avere un tumore al seno.

La showgirl si stava sottoponendo a diversi controlli, per intraprendere con il suo compagno Alessandro Tulli un percorso che li avrebbe fatto diventare genitori, quando la mammografia, che non faceva da quattro anni, sentenzio la presenza del cancro.

La lotta di Carolina Marconi contro il tumore

Dopo un primo momento di rifiuto, nel voler accettare la malattia, Carolina Marconi ha affrontato, circondata dall’affetto dei suoi cari, un percorso di cure, iniziato con un intervento chirurgico di rimozione del tumore e ricostruzione di una mammella e proseguito con un ciclo di chemioterapia durato 6 mesi. Tagliati i capelli a zero, la “Pelatina”, come amava definirsi, ha condiviso sui social il suo percorso di cure fino alla mammografia dello scorso mese di dicembre dal quale è emerso che il tumore è stato sconfitto.

Messo da parte il cancro, per Carolina e Alessandro è di nuovo tempo di pensare ad un figlio, che la donna non può avere nei prossimi due anni, per via delle cure che deve seguire. A questo punto la coppia ha pensato di intraprendere la strada dell’adozione, facendosi seguire da un avvocato. Una strada che ha trovato subito un ostacolo, che pare insormontabile.

Carolina Marconi: lo sfogo su Instagram

È stata proprio la showgirl a raccontare ai suoi follower su Instagram le difficoltà incontrate in questo percorso. «Io e Ale avevamo pensato di adottare un bimbo viste le tante difficoltà», ha scritto Carolina Marconi, «purtroppo non sono idonea ad intraprendere un’adozione perché ho avuto un tumore, anche se sono guarita».

L’ex gieffina ha poi spiegato che a causa di una carenza legislativa, in Italia circa 900 mila “guariti di tumore”, sono discriminati non solo nelle adozioni, ma anche nell’ottenere un mutuo o nel farsi assumere. Al contrario di paesi come Francia, Olanda, Lussemburgo, Belgio e Portogallo, che invece hanno aderito al riconoscimento del Diritto dell’oblio oncologico.

Per cercare di scuotere la politica, Carolina Marconi ha invitato i suoi follower a sostenere l’iniziativa dell’associazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), che sul sito dirittoallobliotumori.org/, sta raccogliendo le firme per portare al Presidente del Consiglio la richiesta dell’approvazione di una legge che garantisca pari diritti agli ex pazienti oncologici.