Caro bollette e carburanti, perché il nuovo decreto potrebbe non essere l’ultimo

I costi di energia e carburante rappresentano situazioni da monitorare e per i quali potrebbero essere nuovi interventi

Caro bollette e caro carburanti, temi rilevanti in questo periodo storico a livello economico. Problematiche che si mischiano e si legano alle conseguenze della guerra in Ucraina, alle criticità per lafiliera agroalimentare e alimentano spettri come l’inflazione e nuovi ostacoli alla ripresa post-pandemia. Orizzonti che sono già chiari al nuovo governo che continua ad intervenire per limitare l’impatto degli aumento.

Nuovo decreto «taglia prezzi»: -25 centesimi su benzina e gasolio

Il nuovo decreto «taglia prezzi» è intervenuto in maniera decisa sul costo di benzina, gasolio e Gpl favorendo un abbassamento del costo per litro di 25 centesimi. A giudicare, però, da quelle che sono le circostanze che sembrano emergere c’è la sensazione che potrebbe non essere l’ultimo intervento governativo. Lo si evince, intanto, dal fatto che per il caro bollette sono già stati necessari diversi decreti, ma anche da quella che appare la situazione generale.

Taglio prezzo benzina, valido fino al 30 aprile

Intanto bisogna partire da un presupposto: il nuovo decreto «taglia prezzi» porta alla decurtazione del prezzo di gasolio e benzina per i prossimi 40 giorni circa. Per tutto aprile si potrà beneficiare delle risorse individuate con l’extra-gettito Iva relativo agli ultimi mesi e alla copertura avuta per poter arrivare al taglio dell’accisa. E dopo? Si attende di capire come andrà il mercato, ma anche la consapevolezza che il problema dovrà essere ancora valutato. A livello nazionale, come a livello europeo.

Caro bollette e caro benzina, l’attesa per il Def

E la lettura della situazione relativamente al caro carburante e al caro bollette trova anche conferma in quella che è la visione espressa da un esponente del governo Draghi. A parlarne è stato il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e lo ha fatto in un’intervista rilasciata a Repubblica del 20 marzo.

Il primo punto affrontato è stato il perché l’abbassamento di 25 centesimi sul costo del carburante è valido solo fino al 30 aprile. Il ministro ha chiarito che con il Def «si definirà il quadro economico e di finanza pubblica per quest’anno e a medio termine». Questo permetterà di capire «quali altri spazi di manovra ci potranno essere». Concetto espresso sottolineando che questo provvedimento si aggiunge ai 15 miliardi già impiegati per contenere gli aumenti dell’energia e che rappresenta una maggiore riduzione rispetto a quella portata a compimento dagli altri paesi europei.

Caro bollette e caro benzina, si attende anche il prossimo Consiglio Europeo

«Poi - ha spiegato Giovannini - dobbiamo vedere l’esito del prossimo Consiglio Europeo, che speriamo disegnerà la strategia comune per fronteggiare la situazione economica continentale. Infine, tutti auspichiamo una tregua in Ucraina il prima possibile».

Le parole del ministro Giovanni, in un certo senso, confermano la possibilità che la situazione è in divenire sulla base della necessità di valutare l’evoluzione della guerra, la strategia europea, ma anche i margini di manovra italiani a livello economico.

Ci si interroga, ad esempio, se una possibile nuova azione possa avvenire in deficit. E a questa precisa domanda Giovannini ha replicato: «Con il Def avremo un quadro più chiaro. Anche il presidente Draghi ha detto che questo non è l’ultimo intervento che immaginiamo di fare».