Vitalizi e canadair, ecco tutte le gaffe di Di Maio

Tutte le gaffe di Luigi Di Maio da quando è entrato in politica. Scopriamo quali sono

A Luigi Di Maio capita spesso di commettere qualche gaffe. Anzi, diciamolo. Un po’ troppo spesso. Ecco allora una breve elenco di tutti gli scivoloni più celebri commessi dal candidato premier del Movimento Cinque Stelle.

Tutte le gaffe di Di Maio: i vitalizi

L’ultima gaffe in ordine cronologica riguarda una frase sui vitalizi dell’onorevole Luca Boneschi. Di Maio ha realizzato un video per parlare della questione vitalizi dei parlamentari e fra i vari esempi, a suo giudizio scandalosi, ha citato quello del deputato radicale Luca Boneschi, reo di percepire il vitalizio anche se è stato deputato solo per un giorno. Quello che Di Maio ha dimenticato di dire è che Boneschi è morto nel 2016 e che quindi non può più da tempo percepire alcun tipo di pensione. Non solo, Boneschi si dimise dopo solo un giorno da deputato per rinunciare all’immunità parlamentare e farsi processare dopo una denuncia per diffamazione in merito alle indagini sulla misteriosa morte di Georgiana Masi.

Tutte le gaffe di Di Maio: i canadair

Pochi giorni fa in piena emergenza incendi sul Vesuvio, Luigi Di Maio ha rivelato di aver telefonato personalmente all’ambasciatore francese per convincerlo a inviare alcuni Canadair, i potenti aerei che gettano acqua dall’alto, in soccorso a quelli italiani già impegnati nel domare le fiamme sul vulcano che domina il golfo di Napoli. Poi è arrivata la secca smentita dell’ambasciata francese: «Abbiamo inviato i Canadair su invito del governo italiano». Si è poi scoperto che Di Maio non solo non aveva chiamato l’ambasciatore; non aveva chiamato neppure l’ambasciata!

Tutte le gaffe di Di Maio: i congiuntivi

Un grande classico del bestiario di Di Maio sono i congiuntivi. Il vicepresidente della Camera ha un rapporto complesso con questo difficile tempo della lingua italiana e più volte gli è capitato di cannarne qualcuno. Una volta su Twitter ha dovuto modificare un tweet tre volte prima di azzeccare quello giusto. Ha iniziato con «se c’è rischio che soggetti SPIANO massime istituzioni dello Stato». Poi ha corretto con «se c’è rischio che alcuni soggetti SPIASSERO», poi ancora con «se c’è rischio che massime istituzioni VENISSERO spiate».

Tutte le gaffe di Di Maio: la geografia

La geografia rappresenta un nodo dolente del Di Maio-pensiero. Una volta disse che Matteo Renzi era come Pinochet in Venezuela; peccato però che Pinochet fu dittatore in Cile e non certo in Venezuela. Durante un comizio a Canosa di Puglia, disse di essere a Canosa di Bari. Annuncio che non piacque ai canosani che travolsero di fischi il leader grillino.