Ma perché l’Atac sciopera sempre?

Ci siamo mai chiesti perché l’Atac sciopera sempre, almeno una volta al mese? Le parole Job’s Act e diritti dei lavoratori potrebbero averci qualcosa a che fare.

Alla notizia dell’ennesimo sciopero dei mezzi pubblici a Roma, viene da chiedersi: ma perché l’Atac sciopera sempre? Gli abitanti della Capitale sono infatti ormai esasperati: almeno una volta al mese devono soffrire disagi, immergersi in un traffico ancora più caotico e prepararsi ad una giornata probabilmente più pesante, in termini emotivi, delle altre.

Ma ci si è mai chiesti perché l’Atac sciopera così spesso? La situazione dei mezzi pubblici a Roma è drammatica e non solo per coloro che ne usufruiscono, ma anche per chi lavora nel settore. Per questo molti non vi fanno affidamento.

Perché l’Atac sciopera assieme ad Ama, Tpl ed altri

Questa volta a scioperare non saranno però solo i dipendenti Atac. Quello del 27 ottobre sarà uno sciopero generale, che coinvolge più servizi (non solo i trasporti pubblici) e che incide pesantemente su Roma – dove a scioperare saranno appunto l’Atac, il servizio di raccolta di rifiuti Ama e Tpl (Trasporto Pubblico Locale). Ma lo sciopero generale è stato proclamato a livello nazionale, sebbene poi ridotto in quanto a numero di ore.

È stato indetto da CUB (Confederazione Unitaria di Base), SGB (Sindacato Generale di Base), Usi Ait (Unione Sindacale Italiana AIT), Sicobas (Sindacato Intercategoriale – Lavoratori Autorganizzati) e Slai Cobas. A scioperare, dunque, sono tutti quei lavoratori che appartengono a uno di questi sindacati e aderiscono alle loro direttive. Si potrebbe dire, quindi, che l’Atac scioperi soltanto in maniera indiretta.

Ma quali sono, appunto, le motivazioni? I sindacati che hanno lanciato lo sciopero giudicano inutile l’operato dei sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil sono i più famosi) e vedono lo sciopero come “la risposta al continuo peggioramento delle condizioni di vita, perpetuato in questi anni da padroni e governo che non hanno trovato alcuna opposizione reale da parte dei sindacati Confederali”.

I lavoratori del settore privato – in quanto a diritti – non se la sono mai passata bene, ma adesso la situazione sta peggiorando anche nel pubblico da diversi anni.

La lotta dei sindacati – e qui si inserisce lo sciopero – è un modo per contrastare le nuove misure che il governo introduce di anno in anno: restrizioni sui permessi per malattia, sempre meno garanzie sul posto di lavoro grazie a nuove tipologie di contratto, legalizzazione dello sfruttamento della manodopera. Job’s Act e Alternanza scuola-lavoro sono i simboli d questo decadimento dei diritti dei lavoratori, sono ciò che si cerca di combattere.

Cosa chiedono i lavoratori che aderiscono allo sciopero?

In un certo senso, quindi, i lavoratori – e sì, anche quegli autisti dell’Atac che ci fanno sentire male o quei controllori che tanto odiamo – fanno il “lavoro sporco” al posto di qualcun altro: creano disagio, ma chiedono il rispetto di diritti universali, migliori condizioni lavorative in generale, non solo per sé stessi.

Fra questi, si chiede il ritorno all’età pensionabile di 60 anni (con l’abolizione della legge Fornero), l’aumento degli stipendi, il contrasto delle liberalizzazioni dei servizi pubblici (com’era stato ipotizzato per l’Atac) e il rigetto dell’Accordo Interconfederale tra CGIL CISL UIL e Confindustria in merito al Testo Unico sulla rappresentanza che nel gennaio 2014 avrebbe fatto fare molti passi indietro alle lotte per i diritti dei lavoratori (non a caso, è stato definito “accordo truffa”).

Per questo allo sciopero generale è accompagnata una manifestazione, che si terrà presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma.