Nike lascia Amazon: niente più articoli del brand sul colosso ecommerce
Nike, noto marchio di abbigliamento ed accessori sportivi, colosso del settore, ha deciso di cambiare completamente strategia di vendita e annuncia tagli sul personale del 2%. Saranno 1400 i dipendenti che perderanno il posto di lavoro.
Come già successo per innumerevoli aziende di diversi settori, anche Nike, in seguito alla decisione di rivoluzionare la propria strategia di marketing aziendale, si ritrova a licenziare parte del personale.
Ad essere toccati dalla manovra, saranno circa 1400 dipendenti in tutto il mondo, ma non è escluso che nei mesi a venire, il numero degli esuberi possa crescere.
Ad annunciare questa manovra che indubbiamente farà discutere, è stata la stessa azienda.
L’azienda, fondata nel 1964, ha deciso di puntare su un rapporto quanto più diretto possibile con i clienti, attraverso una personalizzazione sempre maggiore dei prodotti.
Il nuovo servizio che verrà offerto dall’azienda americana prende il nome di Consumer Direct Offence: i clienti, direttamente nei negozi del marchio, potranno personalizzare completamente i prodotti, siano essi scarpe, articoli di abbigliamento o accessori.
Questo servizio sarà disponibile, almeno al momento, in dodici città dislocate in dieci paesi.
In Italia, l’unica città dove sarà possibile accedere al Consumer Direct Offence è Milano, ma in seguito potrebbe arrivare anche nella Capitale.
Per rendere possibile questo possibile questo servizio che punta ad accattivarsi sempre più le simpatie dei consumatori, si è reso necessario tagliare la linea di prodotti di almeno il 25% e, di conseguenza, ridurre il numero di dipendenti che ammonta a circa 71.000 persona sparse nelle varie sedi dell’azienda in tutto il mondo.
È stato inoltre deciso di semplificare la struttura aziendale, dividendola in soli sei segmenti in base al mercato di riferimento: sono, ad esempio, stati accorpati il segmento Medio Orientale e quello africano, dove il marchio non ha comunque raggiunto gli stessi risultati di Nord America, Europa e Cina (che restano segmenti indipendenti l’uno dall’altro).
Asia e America Latina costituiranno due segmenti a se.
In passato, la Nike è stata accusata di sfruttare minori (che spesso non avevano ancora raggiunto i dieci anni di età) facendoli lavorare fino a sedici ore al giorno in condizioni completamente inumane.
In seguito alla denuncia, la Nike ha affidato il controllo degli stabilimenti di produzione all’Organizzazione Internazionale del Lavoro con lo scopo di salvaguardare i lavoratori, minori e non.
La decisione di cambiare completamente strategia è arrivata in un momento in cui l’azienda è comunque in forte crescita, anche se la novità non è stata accolta nel modo migliore dal mondo finanziario: il titolo Nike, in Borsa, ha perso in una sola mattinata, più del 3%.