L’elenco dei bonus da sfruttare, dagli occhiali ai matrimoni e fino al Superbonus

Come sfruttare i tanti aiuti che lo Stato italiano prevede.

In Italia ci sono una serie di bonus e incentivi nati per il coronavirus ma anche già preesistenti. Misure, indennizzi, rimborsi e crediti che i cittadini possono sfruttare rispettando una serie di condizioni. Esistono bonus matrimoni, bonus occhiali, bonus 600 euro, Superbonus 110%, bonus vacanze, contributo a fondo perduto, bonus verde, bonus giardini, bonus mobilità, bonus baby sitting e centri estivi. Una miriade di aiuti a persone, famiglie, lavoratori e imprese che servono alle prese con la crisi economica, ma anche aiuti e bonus che si rivolgono ad aumentare i consumi, cioè incentivi che servono al rilancio dell’economia. Vediamo come funzionano alcuni di questi incentivi.

Bonus matrimonio

I matrimoni come tutte le altre funzioni religiose sono stati fermati dal coronavirus. Il Covid-19 ha stravolto i piani anche di chi aveva già tutto pronto e tutto organizzato, dagli abiti nuziali agli addobbi floreali, dal servizio fotografico alla sala ricevimenti. Il governo ha deciso di intervenire prevedendo aiuto a coppie che hanno deciso di sposarsi.

Dal primo gennaio 2020 per le spese sostenute in Italia e collegate alla celebrazione del matrimonio, spetterà una detrazione dall’imposta nella misura del 25% delle spese fino ad un ammontare complessivo non superiore a 25.000 euro. Spese da scaricare sui redditi del 2021, quelle che vanno portate in detrazione con le dichiarazioni dei redditi 2022.

Si possono scaricare il servizio di ristorazione (anche in catering), l’affitto dei locali, il servizio di wedding planner, gli addobbi floreali, gli abiti degli sposi, il servizio di trucco e acconciatura ed anche il servizio fotografico.

Bonus occhiali e lenti a contatto

Per le famiglie disagiate, cioè per le persone con redditi bassi, esiste il bonus da 50 euro per l’acquisto di occhiali e lenti a contatto. Una misura nata a seguito delle difficoltà economiche conseguenti all’emergenza Covid. Possono ricevere il bonus famiglie e singoli che hanno un Isee non superiore a 15.000 euro. Il contributo è erogato a chi effettua l’acquisto di questi dispositivi nel 2020.

Bonus lavoro

Per i bonus a lavoratori e imprese si è detto tutto e il contrario di tutto in questi mesi di pandemia. Tra decreto Rilancio e decreto Cura Italia sono molteplici i bonus indirizzati a soggetti che hanno perso o ridotto la loro attività lavorativa. Ci sono i 600 euro per lavoratori autonomi, partite Iva, liberi professionisti, Co.co.co e stagionali delle strutture turistiche ma anche in agricoltura. Poi c’è il bonus da 500 euro al mese per due mesi alle badanti e alle colf, con contratti di lavoro superiori a 10 ore a settimana, non conviventi con il datore di lavoro.

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Superbonus 110%, cos’è?

Per chi deve effettuare dei lavori di ristrutturazione in casa, è nato il Superbonus 110%. Lavori di risparmio energetico su parti comuni e singole unità immobiliari, climatizzazione, isolamento termico, interventi antisismici speciali, impianti solari o fotovoltaici, nel Superbonus entrano tutte queste opere. Una misura questa che deve ancora essere spiegata dal Fisco, perché occorre una guida a capire come verrà applicato lo sconto in fattura, come si dovrà fare per la cessione del credito d’imposta a banche o intermediari finanziari, se esisteranno dei tariffari da usare o se vanno seguiti dei criteri ambientali minimi.

Bonus vacanze

Le famiglie con Isee inferiore a 40.000 euro potranno richiedere il bonus vacanze per andare in ferie nella stagione estiva appena iniziata. Il bonus con sta in 150 euro per i singoli, 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e 500 euro per le famiglie composte da 3 o più persone. Queste famiglie potranno richiedere il bonus tramite una app per smartphone che deve essere ancora avviata. Al momento del pagamento del corrispettivo per le vacanze, all’albergatore o al gestore della struttura, la famiglia avrà uno sconto pari all’80% dell’importo del bonus, spettante, mentre il restante 20% deve essere scaricato dai rediti dell’anno successivo.