Sono tempi duri per molte attività commerciali. Con tutta l’Italia divisa tra zona arancione e rossa, sedersi al ristorante è diventato impossibile in tutte le regioni del nostro paese.
L’aumento delle consegne a domicilio
Perciò molti ristoranti stanno provando a rimediare al calo di incassi consegnando cibo a domicilio ai clienti chi lo richiedono. In questo periodo, dunque, c’è più che mai richiesta di rider: i fattorini che con auto, moto e bici portano le pietanze nelle case degli italiani.
Visto l’aumento del numero di rider, c’è anche chi si “traveste” da uno di loro, non essendolo affatto. Nel pomeriggio di ieri una pattuglia di Polizia a Udine ha notato su via Cairoli un 28enne pakistano che camminava con uno zaino termico sulle spalle, di uno di quelli che usano per le consegne a domicilio.
Avvicinatisi al soggetto, hanno notato che lo zaino era sporco e maleodorante. Avendolo già avuto a che fare con lui in passato per altri reati minori, i poliziotti lo hanno immediatamente perquisito. Pochi istanti prima del controllo, il 28enne, visibilmente nervoso, ha provato disperatamente a lanciare per terra un involucro con 7 grammi di hashish all’interno.
Si tratta di un cittadino pakistano che risulta nullatenente e privo di occupazione. È stato denunciato per detenzione illecita di sostanze stupefacente. Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto 90 euro, divisi in banconote di piccolo taglio, presumibilmente i proventi dell’attività di spaccio di quella giornata.
Doppio arresto a Udine
Poche ore dopo, sempre a Udine, un altro cittadino pakistano, di 32 anni, è finito nei guai con la legge. Anche lui aveva con sé dell’hashish, 25 grammi per l’esattezza. L’uomo era però sprovvisto dello zaino da rider.
Il soggetto in questione, notando i poliziotti su piazzale Osoppo, si era dato alla fuga. Un poliziotto lo ha rincorso e ha notato che durante la corsa, il pakistano aveva lasciato cadere proprio l’involucro contenente droga.
Una volta bloccato, il 32enne, provando a liberarsi, ha tentato di colpire con un pugno l’agente che lo stava ammanettando. Anche lui aveva con sé alcune decine di euro guadagnate con ogni probabilità grazie alla vendita di stupefacenti e risultava ugualmente disoccupato e senza fissa dimora.
Presto dovrà rispondere davanti alla legge di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e inottemperanza all’ordine di abbandonare il paese, ricevuto alcuni mesi fa.