Positivi al Covid: come funziona e come potrebbe cambiare la quarantena
La fine della pandemia Covid-19 è uno di quegli orizzonti a cui l’umanità guarda con grande speranza. Nei giorni scorsi ne hanno data molta speranza le parole di Hans Kluge, responsabile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Europa. In quell’occasione aveva lasciato intendere che con Omicron si potesse considerare plausibile la fine della fase pandemica in Europa.
Fine pandemia, le parole rilasciate da Ricciardi ai microfoni di Radio Capital
Sul tema si è espresso il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene alla Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute, intervenuto nel corso della trasmissione di Radio Capital The Breakfast Club. «Lui - ha detto in relazione alle parole di Kluge - ha poi chiarito che quello è un auspicio».
Ed effettivamente già nelle dichiarazioni dell’esponente dell’Oms si erano rintracciate parole con cui si metteva in chiaro alcuni aspetti. In particolare si sottolineava come ci si attenda adesso una fase di calma e la possibilità che il Covid-19 possa tornare verso la fine dell’anno, ma questa volta non necessariamente generando circostanze tali da alimentare la fase pandemica.
A fronte della possibilità di far valere un po’ di ottimismo, resta la necessità dunque di mantenere un atteggiamento prudenziale rispetto a quelli che potranno essere gli sviluppi futuri.
Covid, Ricciardi: «Siamo in una fase migliorativa della pandemia»
«Siamo - ha sottolineato Ricciardi - in una fase migliorativa della pandemia, però a dire che sia risolta ce ne vuole. In questo momento sono ancora centinaia di migliaia i pazienti in giro per l’Europa. È ancora la prima causa di mortalità nella regione europea, in Italia è la terza».
«Dobbiamo - ha esortato il professore - essere molto attenti». «Siamo - ha proseguito - tutti stanchi e tutti vorremmo aggrapparci a queste parole di speranza per dire che torniamo alla normalità. Certo, ci dobbiamo tornare alla normalità, ma ci dobbiamo tornare con razionalità, con lucidità e non semplicemente illudendoci».
Andando ad interpretare il pensiero di Ricciardi sembra emergere che servirà del tempo affinché ci si possa considerare fuori dalla pandemia, magari dovendo compiere uno step alla volta e assicurandosi sempre che ogni passo venga fatto avendo cura che quanto ci sia intorno garantisca i giusti parametri di sicurezza.
I possibili sviluppi del Covid e l’importanza della scienza
Nei giorni scorsi sono risultate significative le parole del presidente dell’Aifa, il professor Giorgio Palù. Da una parte aveva sottolineato come un’evoluzione di Omicron verso una virus con la stessa contagiosità e l’aggressività di Delta potrebbe costituire un problema. A fronte, però, di possibili scenari non auspicabili, ha anche chiarito un aspetto.
«È difficile - ha sottolineato il presidente dell’Aifa - che un virus reverta in queste condizioni, perché ha già ottenuto un vantaggio selettivo. E credo che dal punto di vista della virologia evoluzionistica tenda a diventare più contagioso, magari più immuno-evasivo, ma meno virulento».
La scienza, che ha già contribuito a migliorare in maniera significativa la situazione con i vaccini, è pronta a valutare quello che sarà lo sviluppo delle cose ed eventualmente ad adottare le strategie migliori per fronteggiare le situazioni che si venissero a creare e magari a portare l’umanità verso l’uscita dalla pandemia.