Reddito di cittadinanza: rinnovo dopo i 36 mesi o a gennaio

Rinnovo del reddito di cittadinanza passa dall’Isee, sia a gennaio che dopo i secondi 18 mesi

A prescindere da eventuali modifiche al reddito di cittadinanza, con la nuova legge di Bilancio, chi già lo prende continuerà a farlo nel 2022. Naturalmente, fermo restando il possesso dei requisiti previsti. E altrettanto naturalmente, occorre presentare nuova documentazione. Il rinnovo non è automatico. Occorre un adempimento specifico. Nel 2022 poi, ci sarà da fare i conti con il rinnovo del reddito di cittadinanza per chi arriverà al 36imo mese di fruizione.

Reddito di cittadinanza, serve nuovo Isee

Il tutto passa sempre dall’Isee. Quello di quest’anno scade il 31 dicembre prossimo. Quindi a gennaio servirà il nuovo Isee per continuare a percepire il sussidio anche per chi lo sta già incassando adesso. Come accaduto a gennaio 2020, l’Inps dovrebbe salvaguardare la mensilità di gennaio. Probabilmente anche senza un Isee in corso di validità, a gennaio arriverà lo stesso il sussidio. Senza Isee rinnovato il rischio sopraggiungerebbe per la mensilità di febbraio.

Isee, cambia l’anno di riferimento

Occorrerà presentare la nuova DSU per il nuovo Isee a gennaio. Un adempimento obbligatorio per poter continuare a percepire il reddito di cittadinanza. L’anno di riferimento del nuovo Isee è il 2020. Occorre quindi indicare i redditi prodotti nel corso del 2020, quelli delle certificazioni uniche 2021, del 730/2021 o del modello Redditi Persone Fisiche 2021. Stesso discorso per i patrimoni mobiliari, con le giacenze medie in banca o alle poste che devono essere quelle al 31 dicembre 2020. Per il 2021 invece, l’Isee ha fatto riferimento a reddito e patrimonio del 2019.

I requisiti per il reddito di cittadinanza

Proprio questo cambiamento di anno di riferimento per gli Isee, va tenuto in considerazione. Infatti se le variazioni da un anno all’altro sono importanti, possono cambiare l’importo del reddito di cittadinanza per un beneficiario, o addirittura portare alla revoca del beneficio.

Molti dei requisiti necessari per percepire il sussidio (quasi tutti i requisiti), sono legati alle condizioni reddituali e patrimoniali del nucleo familiare e quindi all’Isee.In base all’Isee si può avere diritto o meno al sussidio. E sempre in base all’Isee si determina l’importo spettante. Al riguardo occorre ricordare che il reddito di cittadinanza di percepisce con:

  • Cittadinanza italiana o di uno stato UE;
  • Extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo (deve averlo il richiedente);
  • Residenza in Italia del richiedente da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo (ma forse si riduce a due anni di residenza con la nuova manovra);
  • Isee inferiore a 9.360 euro per l’intero nucleo familiare privo di minori;
  • Patrimonio immobiliare della famiglia inferiore a 30.000 euro senza considerare la casa di abitazione;
  • Patrimonio immobiliare sotto 6.000 euro per i single, con 2.000 euro per ogni componente successivo al primo fino a 10.000 euro, come tetto massimo incrementato di 1.000 euro a figlio o di 5.000/7.500 euro per ogni componente disabile in base alla gravità.

Reddito di cittadinanza dopo i primi 36 mesi

È stato il decreto n° 4 del 2019 ad introdurre il reddito di cittadinanza. Lo ha varato il primo governo Conte, quello gialloverde. La misura fu introdotta per la durata di 18 mesi, ma rinnovabili. Non ci sono indicazioni sul limite massimo di rinnovi possibili. Per questo, chi nel corso del 2022 si troverà a completare i 36 mesi di beneficio, potrà vederselo rinnovato per terza volta.

Infatti il decreto prima citato sottolinea solo che tra un rinnovo e l’altro, ci deve essere un mese di vuoto, cioè di attesa senza beneficio. Senza novità sostanziali per la misura, nuovo rinnovo possibile per tutti, sempre a condizione che permangano i requisiti previsti e sempre a distanza di un mese tra l’ultima ricarica ricevuta del precedente turno da 18 mesi, e la prima del turno successivo.