Reddito di cittadinanza compatibile con lavoro, ecco quando

Il reddito di cittadinanza, rispettando determinati parametri, può essere corrisposto anche a chi lavora.

Il reddito di cittadinanza può essere richiesto da chi lavora? Anche se il reddito di cittadinanza è un sussidio rivolto a soggetti privi di occupazione la domanda che sorge spontanea è se uno dei componenti del nucleo familiare lavora, può essere riconosciuto ugualmente?

Si tratta di uno strumento dalla duplice funzione: da una parte combattere la povertà sostenendo economicamente le famiglie, dall’altra lo scopo è quello di ricollocazione dei componenti del nucleo familiare nel mercato del lavoro.

Reddito familiare compatibile con lavoro

Qualunque cosa se ne possa pensare il reddito di cittadinanza è compatibile con il lavoro a patto che si rispettino i requisiti reddituali, patrimoniali e di Isee. Alle volte, infatti, il sussidio spetta anche quando tutti i componenti del nucleo familiare lavorino, ma spetta in forma ridotta.

Pur lavorando, quindi, se si ha un Isee inferiore ai 9360 euro, un patrimonio mobiliare (esclusa la casa di abitazione) inferiore ai 30 mila euro e un reddito familiare che non superi i 6mila euro (moltiplicato per la scala di equivalenza), il reddito di cittadinanza spetta anche in presenza di lavoro.

Il sussidio è compatibile sia con il lavoro autonomo che con il lavoro dipendente. Poniamo il caso di una persona che vive da sola e che svolge lavoro autonomo che gli porti un reddito di 2500 euro l’anno, potrà, in ogni caso ricevere circa 3500 euro l’anno di reddito di cittadinanza, ovvero circa 290 euro al mese.

Da tenere presente che il lavoratore autonomo deve comunicare i redditi dell’anno solare con la propria attività lavorativa tramite il modello SR181 se queste non risultino nell’ISEE (visto che la dichiarazione si riferisce ai redditi di due anni prima).

Stesso discorso per un lavoratore part time con contratto dipendente, per quello che vive solo se il reddito da lavoro è inferiore a 6000 euro l’anno spetterà l’integrazione a tale cifra con il reddito di cittadinanza, sempre che sia in possesso anche degli altri requisiti richiesti per poterne beneficiare.