Rapina aggravata da volto coperto, il ladro: «Rispettavo la legge, la mascherina è obbligatoria»

Un ladro è stato condannato in Cassazione per una rapina, aggravata dal fatto che indossasse una mascherina. Secondo i giudici, era un modo per coprire il volto e rendersi irriconoscibile.

Da marzo 2020 le nostre vite quotidiane sono cambiate e un oggetto ne è entrato a far parte in maniera costante: la mascherina. Che sia chirurgica o FFP2, il dispositivo di protezione individuale è diventato obbligatorio nei luoghi chiusi accessibili liberamente e in quelli aperti dove si possono creare assembramenti.

La storia del ladro con la mascherina

La mascherina è stata al centro di un contenzioso legale oggettivamente surreale. Un uomo, di cui non è nota alcuna generalità, è stato condannato in primo e secondo grado per una rapina commessa diversi mesi fa. Durante l’atto criminale, il soggetto in questione indossava la mascherina.

Qui si è creato un corto circuito: il DPI è obbligatorio nei luoghi chiusi ma contribuisce anche a rendere il volto quasi del tutto irriconoscibile. Per questo, sia in primo che in secondo grado il fatto che il ladro la indossasse ha costituito un’aggravante secondo i giudici.

L’uomo è ricorso quindi in Cassazione nel tentativo di far decadere l’aggravante, adducendo che indossava la mascherina perché «obbligatoria» in un periodo di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo da marzo 2020.

La sentenza della Suprema Corte

Tuttavia la seconda sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza numero 1712, depositata il 17 gennaio di quest’anno, ha ritenuto “infondato” il ricorso presentato dai legali dell’uomo. Nelle motivazioni si legge che il camuffamento del volto è comunque collegato alla commissione del reato ed ha reso più difficoltose le operazioni di riconoscimento del colpevole.

I giudici della Suprema Corte hanno ritenuto corretto il lavoro svolto dai colleghi in primo e secondo grado di considerare il DPI un’aggravante, per via del fato che il nesso di “occasionalità necessaria” della rapina compiuta con mascherina esclude la possibilità di considerarla una condotta rispettosa delle normative sanitarie.

L’uomo, dunque, è stato condannato in via definita per il furto commesso e sconterà qualche mese in più di detenzione per aver indossato la mascherina. Quando la realtà supera la fantasia.