Quando finirà la guerra in Ucraina? É una domanda a cui, ovviamente, nessuno può rispondere con esattezza. Ogni eventuale ipotesi è frutto di una previsione e come tale non ha alcun tipo di certezza. Anche perché già in questo conflitto si è avuto testimonianza del fatto che i tentativi di disegnare prospettive di fine ostilità siano stati smentiti da quelle che, di volta in volta, sono state le evoluzioni dei fatti.
Niente fine guerra ai primi di maggio come qualcuno ipotizzava
Ad un certo punto si era, infatti, ipotizzato che i primi di maggio potessero rappresentare una scadenza significativa. Oggi si nota come da quel 24 febbraio, giorno in cui la Russia ha varcato i confini ucraini, siano passati tre mesi.
Ed erano in pochi a ritenere che Kiev avesse una forza tale da poter resistere così a lungo ad una superpotenza come la Russia. Altra previsione che, oggi, si era rivelata sbagliata. «Qualcuno - ha ricordato Volodymyr Zelensky - ci aveva dato solo tre giorni e invece abbiamo resistito tre mesi coraggiosamente, vittoriosamente ed eroicamente e continuiamo a combattere per la libertà e l’indipendenza».
Alcune tra le ultime dichiarazioni provenienti da Mosca
Una resistenza significativa quella ucraina e che forse si è rivelata più ardua da superare di quanto si aspettassero a Mosca. La Russia, però, ha proseguito quella che, sin dall’inizio, ha definito «operazione».
Alcuni fonti tra cui La Stampa, hanno ripreso le dichiarazioni riportate dalla Tass del segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolai Patrushev. Quest’ultimo ha lasciato intendere che Mosca non «insegue le scadenze» per la sua «operazione militare a protezione del Donbass». «Il nazismo - ha aggiunto - va sradicato al 100% o alzerà la testa in pochi anni, e in una forma ancora più brutta».
Non si è ancora capito quando si troverà un punto di mediazione
Si ricorderà come nei primi giorni di guerra facessero molta notizia gli incontri per i negoziati, ma da quel momento in avanti non si è mai avuta la sensazione che siano stati fatti dei passi in avanti concreti.
Ad oggi, quantomeno nelle dichiarazioni, sembra emergere la volontà delle parti di mantenere le proprie posizioni. Sarà, però, da capire come nel prossimo futuro si evolveranno le cose e quando si riterrà possano esserci le condizioni per trattative che abbiano maggiori possibilità di condurre verso una soluzione della crisi.
Adesso si attende di conoscere quello che sarà il futuro, con la consapevolezza che ogni giorno di guerra equivale a ventiquattro ore di morte e distruzione. Nella giornata del 24 maggio, ad esempio, fonti ucraine hanno rivelato che sono stati trovati 200 corpi senza vita. Erano tra le macerie di un rifugio e, in base a quanto comunicato, i cadaveri erano probabilmente lì da diverso tempo.