Finlandia nella Nato: quando e come potrebbe accadere

Servirà comunque tempo affinché la richiesta possa trasformarsi in reale adesione

La Finlandia nella Nato non è più un’ipotesi, ma una prospettiva concreta. In base alle ultime notizie già domenica Helsinki potrebbe chiedere di far parte dell’Alleanza. La novità è frutto di quella che è stata una dichiarazione congiunta da parte della prima ministra Sanna Marin e del presidente Sauli Niisto. Uno scenario che naturalmente viene considerato molto a livello internazionale, se si analizzano gli ultimi sviluppi geopolitici e il lungo confine che esiste tra la Finlandia e la Russia.

In Finlandia sono cresciuti i «Pro Nato»

Far parte della Nato viene considerata un’occasione per rafforzare la propria sicurezza. Non a caso fa notizia il fatto che in un anno è addirittura triplicata la percentuale di finlandesi favorevoli ad un’adesione alla Nato. Si parla di percentuali che sono passate dal 20 al 70%. Un po’ come se l’azione russa in Ucraina e con la contingenza con Mosca siano diventati fattori che hanno portato ad una rivisitazione storica di quello che a lungo è stato il comportamento non allineato di Helsinki.

Finlandia amplierebbe tratti di confine tra Russia e Nato

La Finlandia si era consolidata come un paese che non si era mai legato ad alcun blocco. L’adesione finlandese alla Nato porterebbe l’Alleanza ad avere oltre 1000 chilometri di confine in più con la Russia e, in base agli ultimi eventi, questo genera qualche riflessione sul futuro.

Va detto che non sarebbe una novità, tenuto conto che al momento ci sono piccole porzioni di territorio che sono a stretto contatto. Si possono citare ad esempio, la parte della Polonia che si tocca con l’enclave russa di Kaliningrad e un’altra lingua di terra lunga circa 400 chilometri che risiede nei territori delle repubbliche baltiche di Lettonia ed Estonia.

L’adesione alla Nato della Finlandia non sarebbe comunque immediata

Il fatto che la Finlandia sia pronta ad aderire alla Nato non presuppone che l’adesione sia istantanea. È necessario che, infatti, venga svolta l’intera procedura con tutte le tappe previste. Tra queste c’è la ratifica da parte di tutti i paesi che già ne fanno parte, con necessità che l’ingresso sia approvato da tutti i parlamenti.

Quali saranno le conseguenze dell’adesione alla Nato?

Chiarito che la procedura è tutt’altro che breve, sarà da capire cosa questa eventualità comporterà. Non manca chi sottolinea come una scelta di questo tipo possa contribuire a rafforzare la stabilità internazionale, tenuto conto che ogni paese Nato finisce per avere una difesa che è praticamente pari all’impegno militare di tutte le nazioni aderenti. Altri, invece, mettono in rilievo che questi scenari potrebbero non rafforzare la sicurezza internazionale.

Si registrano, ad esempio, le dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, riportate dall’Ansa. Parole in cui viene espresso il concetto secondo cui l’ingresso della Finlandia nella Nato sarebbe «sicuramente» una minaccia per la Russia. E l’eventuale risposta «dipenderà - si legge - dalla vicinanza delle infrastrutture dell’Alleanza ai confini russi». La Finlandia, tra l’altro, viene considerata come un paese con un esercito efficiente e attrezzato, contribuendo a rafforzare la dotazione complessiva della Nato.