Pillola anti-Covid Pfizer: quando arriva in Italia e cosa dicono gli esperti

Arriva anche in Italia Paxlovid, un’altra arma contro il Covid che non deve essere considerata un’alternativa al vaccino

Arriva anche in Italia la pillola anti-Covid di Pfizer. Un nuovo strumento che permetterà di contrastare la patologia innescata dal virus. Un’arma in più che potrà essere utilizzata nella partita contro il coronavirus che, da ormai da due e con le sue mutevoli forme, è responsabile della pandemia in corso. Un nuovo successo dalla scienza attorno al quale c’è molta curiosità, a partire dal sapere quando arriverà in Italia e come la pillola contro il Covid funziona.

Pillola anti-Covid, quando arriverà in Italia

La pillola, il cui nome è Paxlovid, sarà disponibile in Italia a partire dalla prima settimana di febbraio. Arriveranno inizialmente 11.000 trattamenti e sarà oggetto di distribuzione sul territorio attraverso le Regioni. La notizia è stata diramata in conseguenza della comunicazione arrivata dalla struttura commissariale per l’emergenza guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. L’accordo nel complesso porterà in Italia 600.000 trattamenti.

Pillola anti-Covid, come funziona

In un’intervista rilasciata a Rai News si è espresso sul tema il professor Roberto Cauda, direttore della Uoc di Malattie Infettive del Gemelli di Roma. Il medico ha parlato di «ottima notizia» sottolineando come si tratti di un «farmaco» e come tale non è un elemento sostitutivo del «vaccino».

Sottolineando come essere vaccinati rappresenti la migliore copertura possibile contro il Covid, ha spiegato come il Paxlovid sia un «ottimo» antivirale. Cauda ha specificato il fatto che la pillola agisca da "inibitore della proteasi", enzimi responsabili della replicazione del virus. La funzione è dunque quella di bloccare la replicazione del virus.

«Va somministrato - ha chiarito - non solo in caso di positività, ma in presenza di sintomi ed entro 5 giorni da quando si manifestano. Ovviamente deve essere prescritto dal medico e con ‘paletti’ ben definiti che, immagino, saranno ulteriormente precisati in tempi brevi». La sua capacità di ridurre le ospedalizazioni sarebbe dell’89%.

Pillola anti-Covid Pfizer, non è un’alternativa al vaccino

Ai microfoni di SkyTg24 il professor Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma, ha definito la pillola anti-Covid «un’ulteriore arma», pur sottolineando come queste risorse non rappresentino un’alternativa alla vaccinazione.

«Abbiamo sempre detto - ha dichiarato - che le terapie anti-virali sono l’altro strumento fondamentale per distruggere il Covid. Questa è un’ulteriore evoluzione. Dovrebbe funzionare ancora meglio, dovrebbe essere ancora più performante. Noi già a gennaio, il 4, abbiamo utilizzato una pillola anti-virale su due donne, sulle quali la pillola ha funzionato benissimo e stanno bene».

«Oltre al vaccino e alle terapie anti-virali con le pillole, noi - ha ricordato - abbiamo l’altro strumento: gli anticorpi monoclonali, non dimentichiamo. Un altro strumento fondamentale». Poi la puntualizzazione sul concetto chiave della partita contro virus cui gli esperti concordano: «Attenzione - ha evidenziato Vaia - non alternative al vaccino, questi sono altri strumenti».