Pensioni: somme pagate in più ai pensionati, l’Inps non può chiedere il rimborso

Una sentenza del Tribunale di Roma dichiara illegittime le pretese da parte dell’Istituto.

Sono molti i pensionati che ogni tanto ricevono da parte dell’Inps lettere con cui l’Istituto chiede la restituzione di somme erogate per errore. In pratica, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale invia missive con cui chiede al pensionato di restituire le somme indebitamente percepite dallo stesso per un periodo che può essere più o meno lungo.

A volte si tratta di pochi euro, ma a volte le richieste dell’Inps sono talmente elevate da non far dormire la notte i malcapitati pensionati. Una recente sentenza di un tribunale di Roma però, viene in aiuto di questi pensionati, perché ha considerato illegittime le pretese dell’Istituto. Ma vediamo nello specifico cosa succede in situazioni del genere.

L’Inps non può chiedere soldi indietro al pensionato per errori suoi

Ciò che gli ermellini del tribunale capitolino hanno sancito è che l’Inps non può chiedere al pensionato la restituzione delle somme erogate per errore. La sentenza riguarda un ricorso da parte di un pensionato, per di più disabile, al quale l’Istituto Previdenziale aveva chiesto la restituzione di somme indebitamente percepite. Si trattava di una richiesta di ben 51mila euro.

Dando ragione al pensionato, il giudice ha confermato che se l’errore dipende dall’Inps, quest’ultimo non può chiedere nulla indietro. Nel caso in esame l’Inps ha commesso una serie di errori, versando sul cedolino dell’anziano più del dovuto.

Tutto questo sarebbe andato avanti per anni, fino ad arrivare all’enorme cifra citata. Dal momento che l’errore è dell’Inps e che il pensionato ne era all’oscuro, quest’ultimo ha incassato mese per mese ciò che l’Inps erogava e naturalmente ha consumato i soldi in base a quello che era la sua disponibilità della pensione.

Somme indebitamente percepite per dolo da parte del pensionato

Diverso il caso in cui le somme erogate in più dipendano da comportamenti dolosi o colposi del pensionato. In quel caso, se l’Inps chiede soldi indietro, il pensionato è tenuto a restituire.

Nella sentenza del tribunale di Roma, essendo da escludersi che il pagamento in esubero sia addebitabile ad una condotta fraudolenta o in malafede del pensionato e trattandosi di errore imputabile esclusivamente all’Istituto Previdenziale, nulla è dovuto da parte del pensionato.

Quando parliamo di errori del beneficiario di una pensione o di altro trattamento Inps, non ci riferiamo solo a stratagemmi e trucchi usati dal soggetto in questione. Infatti basta dimenticare di presentare il modello Red un anno, per commettere un errore che potrebbe spingere l’Inps ad erogare una prestazione sbagliata per mesi e mesi. In questo caso se l’Inps una volta appurato l’errore, chiede i soldi indietro, il pensionato è tenuto a pagare.

Questo perché è fatto obbligo al pensionato di comunicare all’Inps eventuali variazioni di reddito o di composizione della famiglia, o di patrimonio, che sono cose che spesso finiscono con l’incidere sugli importi delle pensioni. Basti pensare agli assegni familiari, al diritto alla quattordicesima, al trattamento minimo e alle maggiorazioni sociali. Se il pensionato disattende questo onere, l’Inps ha tutti i diritti di chiedere la restituzione delle somme in più erogate.