Pensioni anticipate, basta l’invalidità: via a 56, 61 o 63 anni

Basta un determinato grado di invalidità per poter anticipare notevolmente l’uscita dal lavoro.

Pensioni e invalidità sono un binomio spesso presente nel sistema previdenziale. Ci sono numerose misure assistenziali che riguardano soggetti alle prese con disabilità e invalidità.

Pensione di inabilità, assegno ordinario di invalidità civile e così via. Non sono poche le misure destinate agli invalidi. Ma parliamo di prestazioni assistenziali, perché si tratta di misure collegate quasi esclusivamente alla disabilità dell’interessato o al più, ai redditi suoi e della sua famiglia.

Ma non mancano prestazioni legate alle invalidità, che però scattano nel momento in cui un soggetto ha un determinato grado di invalidità, ma anche un determinato numero di anni di contributi. In questi caso si parla di prestazioni previdenziali, perché serve una determinata età contributiva.

Pensione anticipata con invalidità pensionabile

La prima misura a memoria d’uomo che può essere considerata previdenziale per invalidi è la pensione di vecchiaia anticipata per invalidi. Bastano 61 anni di età compiuti e almeno 20 anni di contributi. Questo dal punto di vista previdenziale. Perché poi c’è da fare i conti con la percentuale di invalidi che non deve essere inferiore all’80%.

Parliamo di invalidità pensionabile, differente quindi dalla invalidità civile. Infatti l’80% di invalidità deve essere riconosciuto dalla commissione medica Inps e non dalla commissione medica per le invalidità civili delle Asl.

Se a 61 anni è l’età prevista a partire dalla quale gli uomini possono accedere alla pensione anticipata di vecchiaia per invalidi, alle donne il trattamento è ancora più favorevole. Infatti l’età a partire dalla quale si può uscire dal lavoro, è fissata a 56 anni.

Ape Sociale per invalidi

Un’altra misura destinata anche agli invalidi, ma non del tutto previdenziale è l’Ape Sociale. Una via di mezzo tra una misura previdenziale ed una assistenziale, questa è l’Ape Sociale. Per centrare la misura occorre essere in condizione di disagio reddituale, economico, lavorativo o di salute.

Possono accedervi disoccupati, lavori gravosi, caregivers e appunto, invalidi. In questo caso serve una invalidità superiore al 74%. La misura scade il 31 dicembre 2021, ma ad oggi non è escluso che venga prorogata ancora con la prossima legge di Bilancio come successo con la precedente.