Pensione nati fino al 1959 con 20 anni di contributi, ok dall’Inps

La misura proposta dal Presidente Tridico direttamente alle audizioni in Parlamento

Ed alla fine spunta davvero l’alternativa alla quota 100 aperta a tutti e non solo a determinate categorie di lavoratori. Pasquale Tridico, Presidente dell’Inps, in audizione parlamentare ha confermato la sua linea sulle pensioni.

Una misura di pensionamento anticipato leggermente più rigida di quota 100 come età di uscita, ma nettamente vantaggiosa come età contributiva. Ecco la nuova proposta del numero uno dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Italiano.

Pensione a 63 o 64 anni con 20 anni di contributi

La proposta di Tridico resta quella di una pensione largamente favorevole come uscite dal mondo del lavoro. Basti pensare che nonostante si tratti di una pensione per cui bastano solo 20 anni di contributi come per la pensione di vecchiaia, prevede uscite 3 o 4 anni prima come età anagrafica.

E fondamentale però specificare il meccanismo che ormai può essere considerato come un autentico cavallo di battaglia del presidente dell’Inps. Infatti si tratta di anticipare di pensione, solo la quota contributiva lasciando la parte retributiva al compimento dei 67 anni.

Una misura che richiama ad altri strumenti pensionistici

La misura che l’Inps sostiene partirebbe quindi dai 63 anni di età (o al massimo 64) con 20 di contributi. Di fatto, un mix di misure già esistenti. Infatti se l’età pensionabile viene fissata a 63 anni, si tratterebbe della medesima età prevista dall’Ape sociale.

E senza tutte quelle particolarità dell’Anticipo pensionistico sociale, cioè l’assenza di tredicesima, delle maggiorazioni, degli ANF e la non reversibilità. E pure con molti meno anni di contributi necessari (dai 30 o 36 dell’Ape ai 20 di Tridico.

Venti anni di contributi come la pensione anticipata contributiva già oggi vigente per chi è senza versamenti al 31 dicembre 1995. Misura da cui la proposta dell’Inps prende sia il requisito contributivo che quello anagrafico se invece la scelta ricadrà sui 64 anni.

Chi potrebbe beneficiare di questo anticipo

La cosa interessante di questa misura è che non vi sarebbero distinzioni tra categorie di lavoratori. Niente a che vedere con i lavoro gravosi di cui si parla da giorni dopo che la commissione di Cesare Damiano sui lavoro gravosi, ha terminato di stilare la graduatoria.

Chiunque compirebbe nel 2022, 63 o 64 anni di età e completerebbe i 20 anni di contributi versati, potrebbe accedere alla misura. Si tratta sostanzialmente dei nati fino al 1959 (o al più, i nati fino al 1958 se l’età pensionabile scelta sarà 64 anni).

E sono coloro che maggiormente sono colpiti dalla chiusura di quota 100. La misura di cui parla Tridico quindi, oltre ad essere vantaggiosa per i lavoratori, lo è anche per le casse dello Stato. Essendo una misura che liquiderà nell’immediato solo le quote contributive della pensione, costerà nettamente meno rispetto a quota 100.

E poi, non consentirà liquidazioni di pensioni troppo basse. Infatti l’unico vincolo per i lavoratori sarebbe quello di ottenere una pensione pari ad almeno 1,2 volte la assegni sociale, cioè circa 600 euro al mese. Inoltre Tridico nel parlare di 63 o 64 anni, cioè di età pensionabile, sottolinea che queste soglie devono essere ancorate alle aspettative di vita.