Pensione con 15 anni di contributi, con la deroga Amato si può, ecco requisiti ed età

Si chiama deroga Amato, una misura che consente di accedere alla pensione di vecchiaia senza dover necessariamente raggiungere i 20 anni di contributi versati.

La pensione di vecchiaia anche nel 2020 si centra con 67 anni di età e 20 di contributi. L’età pensionabile è salita a 67 anni, con 5 mesi di aumento, dal primo gennaio 2019. Si tratta dell’aumento per le aspettative di vita, un incremento dei requisiti di accesso alle pensioni dovuto all’aumento della vita media degli italiani.

L’aumento non ha riguardato il montante dei contributi previdenziali utili alla pensione di vecchiaia. Infatti il requisito dei contributi versati necessari per la quiescenza di vecchiaia è rimasto fisso a 20 anni. Molti contribuenti si trovano nella condizione di non avere completato i 20 anni di contributi previsti. Un problema serio perchè senza i 20 anni di contributi, nonostante i 67 anni di età non si dovrebbe avere accesso alla pensione.

Per alcuni lavoratori a questo problema si può ovviare con la pensione di vecchiaia in deroga Amato. Una misura che consente di andare in pensione sempre a 67 anni di età, ma con solo 15 anni di contributi previdenziali versati e non 20. Non tutti possono rientrare in questa misura, perchè occorre rispettare determinate condizioni. Ecco di cosa si tratta e come si può accedere alla pensione con la deroga Amato, o meglio, con le deroghe Amato, dal momento che esistono 3 deroghe alla pensione di vecchiaia che richiamano al governo presieduto da Giuliano Amato.

Pensione in deroga Amato, cos’è?

La pensione di vecchiaia senza i 20 anni di contributi non si percepisce. Un problema importante questo, dal momento che in alternativa il lavoratore a 67 anni ha, generalmente, solo l’assegno sociale. La pensione di vecchiaia slitterebbe a 71 anni, quando non è più necessario avere 20 anni di contribuzione maturata, ma ne bastano 5. Si può evitare questo problema, se si rientra in una delle tre deroghe Amato. Si tratta di una misura che deroga ai requisiti previdenziali stabiliti dalla riforma Fornero. Con la pensione in deroga Amato vige la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia, sempre a 67 anni ma non con 20 anni di contributi come previsto per la generalità dei lavoratori, ma con soli 15 anni.

Prima deroga Amato

Come dicevamo, esistono ancora tre possibilità per poter accedere alla pensione con soli 15 anni di contributi. La prima deroga è condizionata dal rispetto di due determinati requisiti. Il lavoratore deve aver completato 780 settimane di contributi, cioè l’equivalente in settimane, di 15 anni di contribuzione, prima del 31 dicembre 1992. Per verificare questo requisito si prende in considerazione la contribuzione a qualsiasi titolo versata, pertanto, contributi volontari, contributi obbligatori, contributi figurativi, contributi da riscatto e così via. Per rientrare nella prima deroga Amato occorre essere iscritti al Fondo lavoratori dipendenti o alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi dell’INPS, quindi anche gli ex Inpdap, ex Enpals, ed ex IpostIl .

I versamenti volontari

La seconda deroga Amato invece, riguarda chi è stato autorizzato al versamento dei contributi volontari in data antecedente il 1° gennaio 1993. L’autorizzazione basta, perché non è necessario che si sia provveduto a pagare i contributi volontari. Questa misura si rivolge a lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi iscritti all’Ago e per gli iscritti ex Enpals. Anche in questo caso per completare le 780 settimane di contribuzione, sono utili anche i contributi volontari, obbligatori, figurativi, da riscatto e ricongiunzione e esteri.

La terza deroga Amato

Solo per lavoratori dipendenti iscritti all’Ago o ad un fondo sostitutivo ed esonerativo, vige la terza deroga Amato. Per quest’ultima alternativa alla pensione in regime Fornero, bisogna avere almeno 25 anni di anzianità contributiva. Ciò significa che il primo contributo versato deve essere stato versato almeno 25 anni prima della data di maturazione dei requisiti per la pensione (67 anni di età e 15 di contributi). Dei 15 anni di contribuzione versati, almeno 10 devono riguardare periodi di lavoro inferiori alle 52 settimane, cioè per periodi più corti dell’intero anno lavorativo.