Pensione a 57 anni per alcuni disoccupati da 24 mesi: ecco come uscire con la previdenza integrativa

Doveva essere sperimentale ma con la manovra 2018 è divenuta strutturale, parliamo della Rita

Una misura ancora poco conosciuta nonostante ormai sia entrata definitivamente nel sistema dopo il suo varo nella legge di Bilancio 2017 è la Rendita integrativa temporanea anticipata.

Forse perché si tratta di una misura che non può essere considerata di vero e proprio pensionamento, ma piuttosto di prepensionamento, la Rita viene poco pubblicizzata nonostante resta la misura che consente il più favorevole anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia. C’è da anticipare anche 10 anni rispetto alla pensione a 67 anni.

La rendita integrativa, di cosa si tratta?

È stata la manovra di Bilancio 2017 ad introdurre l’uscita con la Rendita integrativa temporanea anticipata (Rita), per quei lavoratori che hanno l’iscrizione a forme di previdenza integrativa.

Si tratta di riscuotere dal fondo previdenziale integrativo la rendita fino a quando non si arriva all’età prescritta per la pensione di vecchiaia, o meglio, per la pensione pubblica spettante (perché oltre alla pensione Inps la Rendita opera su qualsiasi pensione obbligatoria anche di altri Enti previdenziali). La misura nasce per dare reddito ai lavoratori in attesa di centrare i requisiti per i trattamenti previdenziali obbligatori.

Come anticipato in premessa, la misura nata per essere sperimentale alla stregua dell’Ape sociale per esempio, è ancora attiva. Ma se per l’Ape si sono susseguite le proroghe, manovra finanziaria dopo manovra finanziaria, per la Rita si è passati direttamente dalla sperimentazione alla presenza in pianta stabile nell’ordinamento visti che con la manovra di Stabilità 2018 la Rita è diventata strutturale.

Nel 2021 rendita già ai nati nel 1964

Non esiste misura tra le pensioni della previdenza obbligatoria che consente di accedere alla pensione già a 57 anni. Solo la vecchiaia per invalidità all"80% permette l’uscita un anno prima ma solo per le donne. Nel 2021 quindi, un lavoratore iscritto alla previdenza integrativa che è nato nel 1964 può scegliere la Rendita.

Il lavoratore può optare per ricevere anticipatamente la Rendita che avrebbe dovuto ricevere una volta andato in pensione per davvero. Naturalmente esistono alcune condizioni da rispettare perché l’anticipazione della Rendita non è libera.

La prima condizione è la perdita del posto di lavoro. Infatti in linea di massima la Rita può essere richiesta fino a 5 anni prima del compimento del 67imo anno di età. Ma se lo stato di disoccupazione è perdurante, cioè se è in corso da almeno 24 mesi, gli anni prima del compimento del 67imo anno di età diventano 10.

Tra l’altro, per poter avere accesso alla Rendita occorre avere almeno 20 anni di versamenti presso la previdenza obbligatoria, mentre nel caso di disoccupati di vecchia data, come detto, almeno da 2 anni, non serve nemmeno il requisito contributivo dei 20 anni di versamenti.

Rendita Integrativa temporanea anticipata, i beneficiari

Ricapitolando, la Rita è destinata solo ed esclusivamente ai lavoratori iscritti alla previdenza integrativa, nello specifico, alle forme pensionistiche complementari che altro non sono che i classici fondi pensione.

Per quanto concerne la perdita del lavoro, essa deve risultare in corso alla data di presentazione della richiesta di Rendita. Successivamente però il soggetto interessato può, durante il periodo di fruizione della Rendita stessa, intraprendere attività lavorative nuovamente senza perdere il diritto alla Rendita anticipata.