Obbligo pannelli solari: per chi vale la proposta Ue, da quando e perché

In un momento delicato dal punto di vista energetico la proposta rappresenta sicuramente un passaggio importante.

La nuova proposta dell’Unione Europea apre l’orizzonte dell’obbligo di pannelli solari sugli edifici. L’installazione di strumenti fotovoltaici aiuterebbe a lavorare verso una maggiore indipendenza dal punto di vista energetico. Un obiettivo cruciale se si considera quanto, in questa fase storica, abbia rilevanza la dipendenza dalla Russia.

E in queste settimane si è visto quanto sia stato complicato immaginare un’Europa in grado di fare a meno delle forniture russe, a partire dalla difficoltà nell’applicare sanzioni che fossero compatibili con la necessità di non creare difficoltà ai maggiori importatori di gas da Mosca. Tra questi, come è noto, c’è anche l’Italia.

Il progetto renderebbe l’orizzonte di un Ue autonoma più vicino ed è basato su un’azione ampia che trova nel possibile obbligo dell’installazione di pannelli solari uno degli elementi da poter mettere in atto.

Obbligo pannelli solari per tutti?

Trattandosi di un progetto, qualunque ipotesi è vincolata al beneficio del dubbio e soggetta a cambiamenti legati all’evoluzione delle cose. Quello che però oggi può essere acquisito come un dato chiaro è la direzione che sembra esserci intenzione di prendere.

Ad oggi si ipotizza che l’obbligo di pannelli solari potrebbe riguardare sia le strutture commerciali che gli edifici pubblici e residenziali. La stessa presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha definito «ambizioso» l’eventuale piano, lasciando però intendere come l’attuazione possa essere realistica.

Proposta obbligo pannelli solari: da quando?

L’eventuale obbligo di installazione non potrebbe, ovviamente, essere deciso dall’oggi al domani. Ci sono, però, delle date che sono già state indicate. La proposta, in particolare, prevede che la disposizione per gli edifici commerciali possa essere messa in atto a partire dal 2025. Ci sarebbe, invece, più margine temporale per «i nuovi edifici residenziali», per i quali la norma scatterebbe dal 2029.

L’orizzonte tracciato è contenuto all’interno del piano RePowerEu che si propone proprio l’obiettivo di accelerare il raggiungimento di un’Europa energeticamente indipendente.

Primo passo sarà ricerca dell’efficienza energetica dell’Europa

Riuscire nell’intento richiederà, ovviamente, un grande sforzo. Il riferimento è, ovviamente, all’aspetto economico, se ci considera che la Commissione Europea è pronta a mobilitare 300 miliardi di euro per dare seguito alla proposta. 72 sarebbero sovvenzioni, mentre 225 sarebbero a titolo di prestito.

I fondi hanno come fonte altri fondi di spesa che avrebbero, dunque, riallocazione. Potrebbe, dunque, trattarsi di un nuovo impegno economico solo in piccola parte. L’obiettivo autonomia si raggiunge con un’azione congiunta e con la messa in campo di diversi fattori.

Uno, come detto, sarà l’incremento dell’energia rinnovabile che per il 2030 era fissato per il 40% del totale e che sarà portato al 45%. Prima ancora si procederà con la ricerca di una maggiore efficienza energetica che, sempre per il 2030, avrà un obiettivo che passa dal 9 al 13%. La strada è tracciata, ma come andranno le cose nel percorso in seguito alla proposta sarà da verificare.