Gas russo: come l’Europa si prepara all’inverno e qual è la situazione dell’Italia

Gli stati europei sono pronti a fronteggiare un inverno con il rischio che le forniture da Mosca possano essere limitate o interrotte

Inutile girarci attorno: l’Europa non si fida delle forniture di gas dalla Russia. Si teme che prima o poi, da un momento all’altro, Mosca interrompa le forniture. Magari non accadrà, anche perché l’Unione Europea paga profumatamente per averlo, ma serve comunque essere pronti al rischio. Questo fa sì che si introducano misure prudenziali.

Indipendenza dal gas russo, serve tempo

La soluzione a lungo termine si chiama indipendenza dalla Russia. Un traguardo per il quale occorrerà del tempo. Quella nel breve termine, invece, è un’azione coordinata dei paesi Ue ed eventuali meccanismi di solidarietà. I ministri europei che si occupano di energia hanno perciò trovato un accordo che porterà ad un riduzione della domanda di ciascun Paese del 15% di gas. Questo consentirà, ad esempio, alla Germania di far fronte alle ridotte forniture russe.

Piano RePower Eu: la frontiera per il futuro

Ursula von der Leyen ha parlato di «passo decisivo» rispetto alla capacità di essere pronti ad un’eventuale completa interruzione dei flussi dalla Russia. La riduzione ordinata e coordinata consentirà di rendere l’inverno sicuro. Questa scelta, tra l’altro, si inserisce nel solco delle altre azioni disposte con il piano RePower Eu con cui si punta a diversificare le fonti di approvvigionamento, spingere sull’acceleratore per le rinnovabili e creare i presupposti per una maggiore efficienza energetica.

Qual è la situazione del gas in Italia?

La Germania, come l’Italia, è un Paese che doveva fare i conti con un’alta dipendenza dalla Russia sul fronte gas. Oggi sul fronte italiano, però, si può beneficiare di un livello degli stoccaggi pari al 70% ed in crescita. La prospettiva indicata dal ministro Cingolani è che entro l’inizio dell’inverno, il Paese potrebbe divincolarsi dalla dipendenza da Mosca. Questo dovrebbe far sì che la situazione entro l’anno possa essere messa al sicuro. Questo consente all’Italia di poter liberare gas a coloro che sono meno «interconnessi».

Tetto al prezzo del gas: la questione è rimandata

L’altra questione che resta sospesa riguarda i prezzi. Da tempo si parla della possibilità che possa essere introdotto un price cap. Un tetto massimo entro cui non poter far andare i prezzi. Tuttavia, la discussione in merito è stata rimandata. La Commissione ha fatto sapere che la questione è in fase di valutazione con urgenza. Tuttavia, dopo le consultazioni con gli Stati e l’elaborazione di proposte specifiche, si tornerà ad affrontare la cosa in autunno. Ci sarà, dunque, da attendere su una questione che è destinata a restare aperta.