Guerra in Ucraina, ultime notizie: la posizione della Nato

Sullo sfondo della guerra in Ucraina la Nato ha manifestato la volontà di mantenere una posizione chiara

Guerra in Ucraina che prosegue con le città che finiscono sotto assedio. Uno scenario che preoccupa. Le rassicurazioni russe sulla ferma volontà di colpire solo obiettivi militari, rischiano di essere messe in discussione dagli avvenuti attacchi ai palazzi governativi che sono nei centri città.

Un po’ come accaduto a Kharkiv, dove un missile ha colpito un edificio che ospitava gli uffici del governo regionale (qui il video). Sullo sfondo la preoccupazione del resto del mondo. Per le sorti del popolo ucraino, per le perdite umane che il conflitto sta generando e anche per la possibilità che le tensioni internazionali possano sfociare in un’estensione delle ostilità.

Guerra in Ucraina: la Nato vuole restare fuori

Non lo vuole la Nato che, ancora una volta, ha messo in evidenza quella che sarà la sua posizione. A spiegare quelle che saranno le prossime mosse dell’alleanza atlantica è stato il segretario Jens Stoltenberg. Lo ha fatto dalla base militare di Lask, in Polonia.

Già nei girni scorsi era stato, infatti, annunciato che la Nato avrebbe creato una sorta di cordone di sicurezza a tutela dei paesi Nato posti nelle zone più vicine a dove si combatte. Lo stesso Stoltenberg ha parlato del fatto che per la prima volta si «stiano dispiegando le forze di risposta della Nato» e che sono attese nelle prossime ore truppe francesi da portare in Romania.

La stessa Italia farà parte della missione di sicurezza relative ai confini con 3400 militari che saranno messi a disposizione.

L’obiettivo è tutelare paesi come:

  • le tre repubbliche baltiche, ossia Lettonia, Lituania ed Estonia
  • Romania, Polonia, Ungheria e Slovacchia.

Perché la Nato non interverrà

La Nato non interverrà direttamente in Ucraina. Non lo farà perché gli accordi che disciplinano l’alleanza atlantica sono di natura difensiva e pertanto fino a quando non verrà attaccato un paese che fa parte del trattato, non ci sarà intervento militare.

«Non cerchiamo - ha proseguito il segretario generale Nato - il conflitto con la Russia, che deve immediatamente fermare la guerra e tornare alla diplomazia». A cambiare le carte in tavola sarebbe l’eventuale e non auspicata azione militare da parte russa verso uno dei paesi Nato, con particolare riferimento ovviamente a quelli con i confini limitrofi all’Ucraina o alla Russia.

Una forza estesa come quella della Nato, in quel caso, porterebbe ad uno scenario che potrebbe essere la Terza Guerra Mondiale. In base all’articolo 5 del Trattato, infatti, ogni eventuale attacco ad un solo paese membro equivale ad un’offensiva verso tutti i componenti. Questo presuppone la possibilità di una reazione.

Piano di difesa Nato attivato

Alcuni paesi, in virtù di quelli che sono stati gli sviluppi, si sono già appellati all’articolo 4 del trattato Nato. Polonia, Estonia, Lituania e Lettonia hanno pertanto ritenuto di dover manifestare il timore di sentire minacciata la propria integrità territoriale e indipendenza politica e, in base alle norme, si è dato il via ad una consultazione ad hoc.

E proprio per questo si è data esecuzione ad un piano di Difesa che non contempla nelle intenzioni alcun tipo di intervento in Ucraina. Quest’ultimo Paese, benché aspirasse ad entrare nell’alleanza atlantica, non ne fa parte ed anzi una sua eventuale e potenziale adesione viene ritenuta tra i motivi scatenanti dell’azione russa. Non a caso tra le basi di qualsiasi discorso relativo ad una negoziazione la Russia pare aver messo la neutralità ucraina.