La benzina scenderà di prezzo? Ecco un’ipotesi percorribile

Una possibile soluzione tampone potrebbe essere messa in atto

Il caro carburante, secondo molti analisti, non è dovuto alla sola guerra in Ucraina. Il conflitto in corso e tutte le dinamiche innescate, vengono considerate un’ulteriore spinta ad un trend che era già in atto. Quello che, però, si chiedono i cittadini è: la benzina scenderà di prezzo? Interrogativo che, ovviamente, coinvolge anche il gasolio.

Caro benzina, la necessità di soluzioni

Il governo, così come avviene per il gas, dovrà andare a ricercare soluzioni che rendano la questione meno impattante sulla quotidianità dei cittadini. Basti pensare al fatto che, in Italia, la gran parte delle merci viene movimentata su strada.

Un punto che può diventare la base di un effetto domino in cui i prezzi di molti beni finirebbero per risentirne in maniera netta. E questo, ovviamente, si tradurrebbe in una diminuzione del potere d’acquisto per i cittadini che, già adesso, patiscono le conseguenze negli spostamenti propri e privati.

Con il caro carburanti è tornata attuale la questione relativa alle accise sulla benzina. Si tratta, come è noto, di tributi che vanno ad incidere su ogni singolo litro di benzina o gasolio. Una forma di tassazione che consente allo Stato di avere un gettito e naturalmente di poter finanziare la spesa pubblica.

Accise sulla benzina, sono utili alle casse dello Stato

Al di là, però, di quelle che potrebbero essere le considerazioni relative alla loro opportunità, è meglio concentrarsi sui fatti. Quelli che oggi dicono che le accise garantiscono 24 miliardi di euro al bilancio dello stato italiano.

Considerata la delicatezza degli equilibri economici, può apparire demagogico limitarsi a criticare questo aspetto e più utile andare a capire come lo stato italiano può andare ad anestetizzare gli effetti degli aumenti del carburante.

Una soluzione viene, da esempio, prospettata dal Corriere della Sera del 14 marzo. Si parla della possibilità che le accise possano essere abbassate, facendo leva sull’aumento dell’introito rappresentato dall’Iva con l’aumento del prezzo.

Benzina, tasse ed Iva: il legame

Può essere utile, in tal senso, fare un esempio pratico di ciò a cui si fa riferimento. Il costo del carburante si compone di tre parti:

  • accise (0,728 per la benzina, 0,617 per il diesel)
  • costo del carburante vero e proprio (e dunque soggetto a tutti gli sviluppi socio-economici internazinali)
  • Iva.

L’Iva è la nota "imposta sul valore aggiunto" nota per fare parte della quotidianità di chiunque venda o acquista beni o servizi all’interno dei noti parametri. L’imponibile (22%) è calcolato su ogni litro sulla somma tra accise e costo del carburante.

Caro benzina, il maggiore gettito Iva come chiave per ridurre le accise

Per effetto dell’aumento dei prezzi oggi lo Stato sta incassando di più dall’Iva. Questo starebbe creando una sorta di margine che potrebbe essere utilizzato per abbassare le accise, senza perdere introito. Secondo i dati forniti dal Corriere, questo mese, il gettito di Iva sarà maggiorato di 200 milioni di euro. Una riduzione proporzionale a questo fattore potrebbe portare ad una riduzione del 10%. Una percentuale che, ovviamente, non riporterà i prezzi ai livelli di un anno fa, ma che potrebbe rappresentare un primo aiuto.