Prezzi benzina: nuovo decreto, cosa cambia

In data 24 giugno è arrivato un nuovo decreto sul costo del carburante

C’è un nuovo decreto che riguarda il costo della benzina e del diesel. Un intervento finalizzato a limitare l’aumento dei prezzi del carburante che da ormai diversi mesi grava sulle tasche degli italiani.

Nuovo decreto prezzi benzina: quali sono le novità?

Il provvedimento è stato firmato in data 24 giugno. Ma cosa cambia? Dal punto di vista strettamente economico non molto, almeno in questo momento. Molto se si considera, invece, cosa sarebbe potuto accadere l’8 luglio. Si tratta della data in cui avrebbe avuto fine il periodo di taglio delle accise.

In questa fase si pagano, infatti, esattamente 30 centesimi in meno rispetto al normale, per effetto della riduzione delle imposte presenti su ogni litro di carburante. 25 centesimi riguardano la decurtazione diretta delle accise, mentre diventano 30,5 considerando anche l’Iva.

Prezzi benzina: cosa sarebbe accaduto l’8 luglio

Il nuovo decreto contribuisce ad evitare quello che potenzialmente sarebbe un disastro, cioè pagare il carburante una cifra che rischierebbe di andare oltre i 2,30€ al litro. Tuttavia, risulta chiaro come i costi unitari di diesel e benzina continuino a restare alti.

La nuova misura garantisce una proroga del taglio delle accise fino al 2 agosto. Il provvedimento è stato firmato dal ministro dell’Economia Daniele Franco e dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. L’agevolazione vale per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione. Quello che accadrà dopo quella data dovrà essere valutato strada facendo.

Prezzi benzina e diesel: ci si aspettava di più

Anche i meno esperti di economica e logistica hanno appreso quanto il costo del carburante incida particolarmente in Italia, dove la maggior parte dei trasporti avviene su gomma. Questo significa che oltre al peso di spese aggiuntive per fare il pieno all’auto, ciascuna famiglia italiana si trova a dover fare i conti con aumenti che riguardano tutti gli ambiti.

A partire, ovviamente, dal carrello della spesa. Le associazioni dei consumatori auspicavano che si potesse andare oltre l’abbassamento di 30 centesimi, considerata quella che si può considerare una vera e propria emergenza nazionale

Rimandati ad ottobre i discorsi sul price cap per il gas

Rimandati, invece, a livello europeo i discorsi relativi alla possibilità di un price cap per il gas. Se ne riparlerà ad ottobre, benché risulti chiaro come al momento ci sia grande apprensione rispetto a possibili ulteriori riduzioni delle forniture russe. Scenari che, oltre ad aprire interrogativi sulla disponibilità nel medio-lungo periodo, rischierebbero di portare ad ulteriori aumenti.